Dilemma Spezia, quando l'unico mercato aperto è quello degli allenatori
Sono giorni frenetici quelli che si stanno susseguendo in casa Spezia. O almeno così si possono immaginare visti da fuori, dal momento che poco filtra su quelle che sono le idee e l'umore in via Melara. Certo è che la posizione di Thiago Motta abbia traballato nelle ultime settimane e probabilmente traballi tuttora. Chi scrive, non molto tempo fa, aveva ipotizzato quelle che potevano essere le ragioni per proseguire con Thiago fino alla fine della stagione ed anche oltre, programmando a lungo termine anche in caso di retrocessione (prima che si cominciasse a rumoreggiare di clausole che libererebbero l'allenatore in caso di retrocessione). Ora però il problema sembra riguardare più l'immediato, trascendendo ogni tipo di programmazione: l'impossibilità di fare mercato obbliga lo Spezia ad attingere il più possibile dalla rosa attuale.
E non è un mistero che Thiago Motta abbia nel corso dei mesi fatto scelte rigide nei confronti di più giocatori, arrivando ad escluderne più di uno dalla lista dei convocati. Sarà quindi fondamentale per la riconferma del tecnico trovare una quadra con sfaff e giocatori sulla gestione della squadra, senza dimenticare la necessità che siano i calciatori stessi a mettersi a disposizione del mister quasi incondizionatamente. Ogni riflessione parte da qui, il mercato è chiuso e l'impossibilità di modificare i ranghi (al netto di qualche cessione che però non sembra convenire a nessuno), obbliga a riflettere, se non si trovasse unità di intenti tra Thiago e la rosa, l'unico "mercato" possibile potrebbe essere un allenatore nuovo, che possa recuperare a pieno regime e sfruttare al meglio tutti i giocatori a disposizione. La speranza è che tutti si vengano incontro per il bene dello Spezia, così che Thiago possa restare alla guida della squadra, perché risulta difficile pensare di ottenere la salvezza ruotando i tredici o quattordici giocatori che si sono alternati nelle ultime sfide.