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"Te quiero Verde", tra poesia e calcio: la fantastica stagione del 10
venerdì 20 maggio 2022, 10:00Primo Piano
di Daniele Izzo
per Acspezianews.it

"Te quiero Verde", tra poesia e calcio: la fantastica stagione del 10

8 gol e 7 assist hanno reso Daniele Verde il giocatore più prolifico in A della storia dello Spezia. L'approfondimento sull'annata del Dieci.

"Verde que te quiero, verde" scriveva Federico Garcia Lorca nel suo 'Romance Sonambulo' del 1928. Verde come i rami, come il vento, come la carne, la chioma e la balaustra. Verde come Daniele, aggiungiamo noi. Nella speranza che il poeta, drammaturgo e regista teatrale spagnolo non si rivolti nella tomba. Il 10 di bianco vestito che più di tutti in questa stagione ha personificato i sogni di gloria del popolo aquilotto, affrontando le avanguardie pedatorie italiane fino a traguardare il risultato più importante: la salvezza dello Spezia

Nell'ultima partita disputata, quella che passerà agli annali come la 'vittoria di Udine', è stato il grande protagonista: un gol e un assist a firma Daniele Verde. Il campionato di 'Daniel Green' (come lo inglesizzavano alcuni tifosi giallorossi) non è stato buono, ma eccelso. Anche perché sovente si è trovato a dover incidere sulle partite a cronometro già abbondantemente partito. Oppure, come a inizio stagione, a non entrare a pieno nei meccanismi di Thiago Motta. Idee divergenti, posizioni da tenere o meno, movimenti da fare o non fare: insomma, questioni tecnico-tattiche e scelte, nulla di personale. Fatto sta che, nonostante le avversità che una classica stagione può presentare, ha inciso e non poco sulle sorti dello Spezia. Con quella dieci sulle spalle che aggiunge un certo epos al tutto. Una manciata di muscoli su un'ottima farinata, per restare in tema spezzino. 

Entrando nello specifico, il contributo di Verde è stato di livello importante e viene così riassunto dalle statistiche. Trentadue le presenze con 21 partite nella formazione di partenza e 11 da subentrato. Due volte, al cospetto di Genoa e Torino, è rimasto in panchina a guardare i compagni. Otto i gol, sette gli assist finora. Ma c'è ancora l'ultima sfida con il 'suo' Napoli, alla quale tiene particolarmente, come dimostrato dalle parole rilasciate nei giorni scorsi: "Domenica sarà una festa sia per me che per Insigne - ha detto il dieci - perché entrambi abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Sicuramente a fine gara gli chiederò la maglia. Il mio cuore è per il Napoli ma Spezia è casa mia e mi voglio godere questi bei momenti"

Momenti, appunto. Come quelli che domenica stupiranno i tifosi spezzini nel vederlo con la barba completamente tinta di bianco. Oppure come quelli passati a farsi le ossa tra Frosinone, Avellino, Verona, Pescara, Real Valladolid e AEK Atene, prima di trovare la definitiva consacrazione con lo Spezia. Ricordi, tappe di una carriera che hanno portato Daniele Verde a uniformare il proprio battito a quello del Golfo dei Poeti. Più calcisticamente parlando, che lo hanno portato, con 14 reti, a diventare il giocatore aquilotto con più reti in Serie A

D'altronde, il verde è il colore del rinnovamento, segno di equilibrio e crescita che mira alla speranza. E da domenica scorsa in casa Spezia, anche alla realtà, vista la salvezza conquistata. In fin dei conti, aveva ragione Garcia Lorca. "Te quiero Verde" è il lascito che ogni tifoso aquilotto avrà donato alle onde tra Lerici e Portovenere. "Ti vogliamo bene". E' l'urlo con il quale domenica il popolo spezzino avvolgerà il suo Verde, Daniele. Il dieci.