Nzola: «Non ero io. Ora sogno il titolo da capocannoniere»
Mbala Nzola, attaccante dello Spezia, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. L'angolano, rinvigorito dalla cura Gotti dopo un anno difficile, ha esordito parlando proprio del brutto periodo vissuto nella passata stagione:
«Non ero più io, per la prima volta nella vita non avevo la forza di reagire. Ogni cosa sembrava andare male e mi chiedevo perché tutti ce l’avessero con me. Non vedevo l’ora che finisse la stagione per ripartire. Di sicuro ho avuto colpe, non nascondo le responsabilità. Però non era tutto così nero e sbagliato, io mi sono lasciato andare quando la situazione è precipitata, ma per fortuna ho ricevuto anche aiuto da mia mamma».
Sull'episodio dell'orecchino: «Per la fretta sbagliai il lato su cui premere per toglierlo e non veniva più fuori. Una fatalità incredibile visto che nello spogliatoio l’ho levato in mezzo secondo. Ho ricevuto tanti insulti. Pago il mio carattere, forse. La gente pensa che sia freddo e non rida mai, ma non sono così. Chi mi conosce lo sa» ha raccontato l'attaccante dello Spezia.
Dopo il momento no, l'estate ha portato consiglio. Sulla rinascita di questo inizio di stagione Nzola ha raccontato che: «In estate ho pensato tanto e mi sono conosciuto ancora meglio. Lo Spezia mi ha fatto capire che punta su di me, Gotti mi ha dato fiducia e a me basta poco. Mi sono presentato al ritiro in forma per far vedere che fossi pronto. Non voglio dimostrare nulla agli altri, ma solo a me e allo Spezia e in campo si vede».
Infine, sogni e obiettivi: «Sogno? Un anno da Mbala e un'altra salvezza, nonché il titolo da capocannoniere: ce la posso fare. E se non ce la farò vorrei arrivare tra i primi 4-5 attaccanti. Sono tornato» ha concluso Nzola.