Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
Mihajlovic: “Per l’Europa la rosa va migliorata, è evidente”TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 29 maggio 2017, 07:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Mihajlovic: “Per l’Europa la rosa va migliorata, è evidente”

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, ha commentato la vittoria sul Sassuolo. Queste le sue parole:

La partita con il Sassuolo può essere il riassunto della stagione? Un grande attacco, Belotti che segna e la difesa che prende gol.

“Noi volevamo chiudere la stagione nel modo giusto e ci siamo riusciti. Era doveroso verso i nostri tifosi che ci sono sempre stati vicini. Penso che ieri sera si sia rivisto il Toro che per tante partite ha fatto divertire i suoi tifosi, che ha avuto lo spirito giusto, ma con i nostri pregi e i nostri difetti. In casa abbiamo perso solo due partite con Juventus e Napoli, ma abbiamo vinto diverse gare segnando cinque gol. Abbiamo terminato il campionato con il quarto attacco della serie A e in casa abbiamo una media da Europa League e il prossimo anno dobbiamo cercare di avere la stessa media anche in trasferta. I ragazzi con il Sassuolo sono stati bravi vincendo la partita com’era doveroso. Sabato in conferenza stampa avevo detto che abbiamo le idee chiare su cosa dobbiamo fare e ci sono basi importanti dalle quali partire ben sapendo dove bisogna intervenire, modificando alcune cose e la rosa. Poi vedremo ciò che si riuscirà a fare”.

E’ consapevole dell’onere e dell’onore che la stragrande maggioranza dei tifosi del Toro si aggrappa a lei per superare il gap che c’è fra l’attuale nono posto e il quinto o il sesto che garantisce l’Europa?

“Io sono l’allenatore e alleno i giocatori che ho a disposizione e, come ho detto, sappiamo quali sono le nostre difficoltà e dove dobbiamo intervenire, quindi, dipenderà dal mercato cosa riusciremo a fare. E’ evidente che se vogliamo puntare a qualche cosa di più grande la rosa deve essere migliorata. Siamo noni, ma a parte l’Atalanta che è la sorpresa e ha fatto un campionato straordinario arrivando davanti a Lazio, Milan, Inter e Fiorentina, tutte le altre squadre che ci precedono sono più attrezzate di noi. Penso, quindi, che abbiamo fatto il massimo con questa squadra e se riusciremo a migliorarla … non dico che dobbiamo prendere Cristiano Ronaldo o Messi, ma dobbiamo migliorarla su certi tipi di giocatori e su diversi anche il cinque-dieci per cento su ognuno e alla fine la percentuale sale e si ha una squadra migliore. Se riusciremo a fare tutto come mi auguro … Alla fine del mercato si vedrà come sarà andata e su quale obiettivo si potrà puntare, adesso è ancora presto per parlarne. L’unica cosa certa è che la rosa va senza dubbio migliorata, con rispetto per tutti. L’ho detto che abbiamo fatto il massimo e i ragazzi sono stati bravi”.

Si aspettava un calore così grande da parte della gente del Toro?

“Sinceramente non me l’aspettavo. Quando giocavo, si andava a festeggiare sotto la curva quando si vinceva qualche cosa o quando si raggiungeva un obiettivo per questo non sono abituato ad andare sotto la curva se non ho vinto nulla. Ieri sera ho voluto lasciare la scena ai miei ragazzi perché se la meritavano, poi mi hanno chiamato e sono andato ed è stata una cosa molto bella, emozionante. L’ho detto anche in campo che i tifosi sono stati meravigliosi per tutta la durata della stagione non facendoci mai mancare il loro appoggio, sono sempre stati vicini alla squadra. E’ veramente una tifoseria unica. Sapevo che il Toro aveva una tifoseria del genere e vivendo tutti i giorni qua mi sono accorto che ciò che sapevo non era nulla rispetto alla realtà. Se riusciremo a essere all’altezza dei nostri tifosi potremmo vincere anche lo scudetto”.

Che cosa ha provato sabato quando ha ricevuto in dono da alcuni tifosi un colbacco che è un simbolo e che le consegna l’eredità non solo di Giagnoni?

“Mi fa piacere, sono onorato perché è un anno che sono qui e sono riuscito a trasmettere quello che sono e i tifosi l’hanno apprezzato riconoscendosi in certe cose. Sono fatto così, ho questo carattere nel bene e nel male come ho detto ieri ai ragazzi nello spogliatoio: li ho ringraziati tutti e ho chiesto scusa se qualche volta mi sono arrabbiato e sono andato oltre le righe, ma non com’è stato scritto che ho appeso qualcuno al muro, solo verbalmente e senza offendere nessuno. I ragazzi mi conoscono e sanno che sono fatto così. Sono istintivo, è il mio modo di essere. Non so quanto possa significare Mondonico o Giagnoni, allenatori che hanno fatto la Storia. Spero di non arrivare mai a fare quello che fece Giagnoni (dare un pugno a Causio, ndr), non mi permetterei, anche se capisco quanto il mondo Toro e i tifosi si riconoscano in lui. Posso sembrare burbero e un po’ così, però, dentro sono sicuramente una brava persona, non dico che altri non lo siano, per carità non li conosco. Mi piace riconoscermi per il lavoro sul campo, per ciò che riesco a trasmettere alla squadra e che faccio dal punto di vista professionale e sportivo e non su altre cose”.

I tifosi possono essere rassicurati sul fatto che lei rimane alla guida del Torino?

“Ho un altro anno di contratto e mi sembra che il presidente abbia detto che non ci sono problemi, per me problemi non ce ne sono e non vedo, quindi, il problema. Sappiamo quello che si deve fare e cercheremo di farlo, tutti vogliamo bene al Toro e vogliamo che il Toro faccia cose belle e arrivi dove si merita. E’ l’obiettivo di tutti noi, per primo il presidente poi io e tutti quelli che lavorano nel Toro, quindi, cercheremo tutti insieme di fare le cose per bene per l’anno prossimo. Ho detto che vedremo che cosa accadrà nel mercato, sperando che si riescano a fare le cose che abbiamo in testa il prima possibile e dopo si vedrà”.

In percentuale quanti giocatori meritano di essere confermati?

“(Il mister fa mentalmente il conto e poi risponde, ndr) La rosa è di ventidue più tre, a parte quelli che sono in prestito, quelli che sono andati via e i giovani che devono andare altrove a farsi le ossa, dico dodici tredici”.

Dodici-tredici rimangono o vanno via?

“Rimangono”.

Con tutti quelli che ha nominato a parte dodici-tredici, ma non su venticinque, giusto?

“Cinque, sei, sette andranno via”.

Che sensazioni ha sul futuro di Belotti?

“Non so, come ho detto, tutti noi ci auguriamo che il “Gallo” rimanga con noi, ma che resti con la testa giusta. Per come sono fatto io, rispetterò ogni sua scelta. Se dovesse andare via, sicuramente arriveranno tanti soldi. Ma con i soldi non si può comprare tutto, è difficile trovare sul mercato un giocatore del suo tipo, che abbia nel modo di giocare la capacità che ha Belotti di trasmettere quello che ha quando gioca. Per questo ci auguriamo che rimanga con noi e che ripeta l’annata di quest’anno. Deve avere la testa giusta come aveva fino a cinque o sei giornate fa perché nelle ultime giornate è stato distratto, ma è umano che lo sia stato per tutto quello che si è scritto e detto di lui. E’ un ragazzo giovane ed è normale che abbia avuto una flessione, è un ragazzo intelligente e umile e sono sicuro che se rimarrà lo farà con la testa giusta”.

E Baselli, che forse è quello che è cresciuto maggiormente, rimarrà?

“Come avevo detto sabato tutti sono migliorati. Zappacosta, Barreca, Benassi, Baselli, Falque, Belotti, Ljajic, Acquah sono migliorati. Rossettini e Moretti hanno disputato un’ottima stagione. Baselli ha un contratto con noi e non è in vendita”.