Europa League e preliminari, non è sempre una benedizione

L'Europa League è una benedizione per le casse, uno stimolo per i giocatori e un pungolo per i tifosi. Ma la storia recente della Serie A insegna che partire dai Preliminari come succederà al Toro dal 25 luglio non porta necessariamente a chiudere la stagione in maniera positiva, in Italia ancora prima che in Europa. Partiamo dalla stagione 2010/2011: Juventus qualificata dopo i Preliminari e fuori dopo i gironi, alla fine ha chiuso settima in campionato. La stagione successiva Palermo fuori secondo turno preliminari, Lazio invece qualificata ma fuori ai Sedicesimi. In campionato Palermo sedicesimo e la squadra di Lotito quarta. Nel 2012/2013 dai Preliminari sono partite Inter e Lazio, entrambe poi qualificate: Inter fuori negli Ottavi e poi nona in Serie A, Lazio fuori ai Quarti e settima in campionato.

La stagione successiva toccò all'Udinese (già fuori ai playoff per accedere ai Gironi) e alla Fiorentina fuori poi agli Ottavi: alla fine Udinese tredicesima e Fiorentina quarta. L'ultima volta del Toro, nel 2014/2015, ce la ricordiamo tutti con l'eliminazione agli Ottavi contro lo Zenit ma anche il nono posto in campionato. C'era anche l'Inter che uscì agli Ottavi e chiuse all'ottavo posto. E ancora, nel 2015/2016 Sampdoria fuori ai preliminari e poi quindicesima in Serie A, la stagione successiva Sassuolo fuori dopo i Gironi e che chiuse dodicesimo in campionato, nel 2017/2018 Milan fuori negli Ottavi e alla fine sesto. Infine dieci mesi fa Atalanta fuori ai playoff dei Preliminari ma poi si è rifatta con gli interessi chiudendo terza. Come a dire che non sempre il doppio impegno (lasciando da parte la Coppa Italia) è un regalo.