
Ds D'Agnelli: "Vanoli ok, ma undicesimo posto non può bastare"
Il Toro può essere arbitro dello Scudetto affrontando l'Inter nel prossimo turno di campionato, ma i temi caldi intorno ai granata sono tanti e la redazione di torinogranata.it ha intervistato il piemontese doc Rino D'Agnelli, Ds della Vogherese reduce da una salvezza non scontata.
È la settimana del ricordo per il popolo del Toro, tu come hai vissuto il mito degli Invincibili?
"Essendo di Torino è stato abbastanza normale crescere con i racconti degli anziani, granata e non, che citavano le imprese e le gesta memorabili di questa squadra fenomenale...per me e per noi torinesi soprattutto, il mito del grande Torino è una sorta di magia che ci accompagna quotidianamente, ogni volta che parliamo di calcio o ammiriamo la maestosa basilica di Superga. Il Grande Torino era più di una squadra per noi: era una famiglia, un simbolo di orgoglio e di identità cittadina. La loro magia continua a vivere nel cuore di noi torinesi, e ancora oggi ci sentiamo fieri di aver avuto una squadra così grande e così amata".
Il Toro galleggia a centro classifica, ti saresti aspettato di più da Vanoli?
"Penso che Vanoli stia facendo comunque bene con la squadra che ha a disposizione: il problema è che secondo me la squadra si è indebolita nel mercato invernale e quando ha perso purtroppo per infortunio un riferimento come Zapata, la società non è intervenuta per sostituirlo. L'attuale undicesimo posto ovviamente non può soddisfare il popolo granata, sempre caloroso e presente, ma purtroppo da troppo tempo alle prese con campionati poco più che anonimi. il Toro meriterebbe una classifica più dignitosa almeno al pari di realtà simili quali Atalanta, Bologna e Fiorentina che lottano per un posto in Europa".
Da esperto Ds quali giocatori consiglieresti al presidente Cairo per la prossima stagione?
"Qualche idea ce l'avrei, ma me la tengo per me perché Cairo ha già un Direttore e anche ben pagato e dovrebbero essere lui e i suoi scout a cogliere quali possono essere i giovani di prospettiva e i calciatori esperti che possono far fare il salto di qualità alla squadra. Penso che fare il Ds e lo scout in serie A sia in qualche modo più facile che farlo in C o in D perché i calciatori li conosci in quasi tutti gli aspetti e li osservi quotidianamente in TV a differenza delle categorie inferiori, poi ovviamente ci vogliono le competenze e l'intuito per scegliere bene e decontestualizzare, qualità che purtroppo non si possono comprare"
Ti aspetti la cessione di Ricci e Milinkovic-Savic?
"Sono due calciatori che al Torino stanno facendo bene e hanno aumentato il loro valore di mercato e questo potrebbe essere un richiamo importante e irrinunciabile per Cairo, molto sensibile alle plusvalenze e questo non deve certo stupire gli addetti ai lavori o i tifosi pensanti...certo è che farlo come lo sta facendo il Toro negli ultimi anni, secondo me con poca razionalità, non va bene, a differenza per esempio di Napoli o l'Atalanta".
Tornando alla tua carriera da Ds, l'anno prossimo resterai alla Vogherese?
Il calcio come la vita è fatto di obbiettivi e questo a tutti i livelli e in tutte le categorie...in questi due anni nonostante le tantissime difficoltà ho raggiunto gli obbiettivi che erano stati fissati ad inizio stagione. Con il Presidente e la piazza ho un ottimo rapporto e nonostante abbia ricevuto un paio di offerte che sto valutando, mi sono ripromesso di parlare prima con il Presidente per capire se c'è la possibilità oggettiva di poter alzare l'asticella e di conseguenza gli obbiettivi. Mi piacerebbe anche ritornare a lavorare in C, categoria che ho già calcato per 3 anni. Maggio sarà il mese delle scelte, vedremo..."







