
Dalla virata sul modulo ai giocatori da gestire: è un Torino tutto da scoprire nel battesimo di fuoco con l’Inter
Di certezze per quel che riguarda il Torino non ce ne sono e si può solo sperare che Baroni in questi ultimi giorni ne abbia acquisite di più perché la virata dal 4-2-3-1 al 4-3-3 perché il centrocampo senza un play evidenziava che la squadra non aveva il necessario equilibrio e rischiava troppo in fase difensiva e al contempo, pur avendo molti uomini in campo con la vocazione ad offendere, era in difficoltà nel mettere l’attaccante nella condizione di segnare o nel farlo con i trequartisti/esterni. Tutto questo lo si era già intuito nelle amichevoli, le due con il Monaco e poi quella con il Valencia, ma è balzato prepotentemente sotto gli occhi di tutti nella partita di Coppa Italia con il Modena, onesta formazione di Serie B. E infatti di tutta fretta è stato preso Asllani dall’Inter, che però questa sera non sarà l’ex di turno nel debutto in campionato fra nerazzurri e granata: un gentlemen's agreement che si spera, dal lato Torino, di non doversi pentire di averlo fatto. A dare stabilità in mezzo al campo quindi dovrebbe essere di nuovo il giovane Ilkhan, come già successo con il Modena nel secondo tempo, quando Baroni lo ha mandato in campo togliendo Aboukhlal.
Inter e Torino sono ancora cantieri aperti, ma se da una parte entrambe le quadre hanno cambiato allenatore, da Simone Inzaghi a Chivu e da Vanoli a Baroni, i nerazzurri hanno quasi in toto gli stessi giocatori dell’anno scorso, mentre i granata ne hanno cambiati molti in tutti i reparti. Questo sommato alla differenza qualitativa delle due rose è di sicuro un punto a svantaggio del Torino. Il fattore campo potrebbe invece non sorridere all’Inter perché le scorie dell’amaro finale della scorsa stagione, con lo scudetto soffiato dal Napoli e la finale di Champions League persa malamente con il Paris Saint Germain , riaffiorerebbero se il gioco non convincesse da subito.
Baroni ha da gestire molti giocatori. Coco sembrava vicinissimo alla cessione e invece è rimasto e, come già in Coppa Italia, potrebbe giocare visto che Ismajli è infortunato. In difesa c’è il ballottaggio fra Lazaro, riportato ne suo ruolo di terzino dopo che, nella seconda parte dello scorso campionato dopo la cessione di Vojvoda, era stato avanzato da esterno, e Pedersen. In mezzo al campo posto che Ilkhan faccia il paly davanti alla difesa c’è da capire chi affiancherà Casadei fra Anjorin e Gineitis, mentre Ilic e Tameze semmai potrebbero entrare a partita in corso. Sulla trequarti Ngonge e Valsic dovrebbero avere il posto assicurato, ma non Aboukhlal, che di certo qualche settimana fa era arrivato al Torino pensando di poter essere fra i titolari. E c’è Njie che ha messo alle spalle i problemi fisici e che, come ha detto ieri Baroni, potrebbe giocare, se occorresse, negli ultimi 10-15 minuti. E in attacco c’è il grande ballottaggio fra Simeone e Adams, con lo scozzese che da titolare, dopo che aveva scalzato Sanabria a seguito dell’infortunio di Zapata, adesso si trova a doversi conquistare il posto contendendolo al Cholito. Senza dimenticare che Zapata, magari nel finale potrebbe entrare. Chi invece è certo di scendere in campo fin dal primo minuto è Israel che deve però evitare che aleggi su di lui il fantasma di Milinkovic-Savic, passato al Napoli.
Il Torino è tutto da scoprire e non poteva debuttare in campionato con una partita più complicata di quella con l’Inter: un vero battesimo di fuoco, ma che Baroni ha definito un’opportunità e vuole vedere dai suoi la prestazione. “Sappiamo che giochiamo contro i più bravi, proprio per il percorso che ha fatto questa squadra e non solo guardando lo scorso anno ma anche gli anni indietro. L’Inter ha calciatori che oramai hanno un gioco consolidato e giocano insieme da tanto tempo ad altissimi livelli sia nel campionato italiano sia in Europa. Questo non deve essere per noi un timore, ma ancora una leva in più per misurarci. Sappiamo che ci saranno delle difficoltà. Dobbiamo affrontare le squadre con equilibrio e compattezza. Quello che voglio vedere è la prestazione sotto tutti gli aspetti, sia mentale sia fisica. E voglio vedere il coraggio di affrontare queste gare, di vederle come un'opportunità e non come un problema. Una grande opportunità”.







