
Il Torino ha la spina dorsale con Maripán, Asllani e Simeone
Difesa a quattro o a tre si vedrà, cosi come il centrocampo a due supportato dai terzini e/o dalle mezzali oppure a tre e attacco a una o due punte senza scordare il tridente: sono tutte soluzioni che Baroni ha a disposizione per il Torino. Starà quindi a lui decidere in base allo stato di forma e all’impegno profuso in allenamento e in campo dei singoli calciatori e di volta in volta alla tipologia degli avversari. Con la possibilità di mutare assetto a gara in corso per adeguarsi meglio all’andamento del match e del risultato.
Una cosa però costituisce adesso, e lo farà anche in futuro ci si può scommettere, una certezza: la spina dorsale formata da Maripán, Asllani e Simeone. Lo dice il campo. Senza Maripán e Asllani alla prima di campionato era arrivata la batosta con l’Inter con i cinque schiaffoni ricevuti da un Torino di fatto non pervenuto in campo e totalmente in balia dell’avversario. El Toqui era rimasto per tutta la gara in panchina per scelta tecnica e Holly, così da bambino era soprannominato Asllani dai coetanei nel quartiere di Buti paese in provincia di Pisa dove viveva, era appena arrivato in granata e non in tempo utile per essere convocato. Mentre il Cholito, in campo dal 1’ e poi sostituito da Adams (65’), era stato coinvolto anche lui nel disastro generale. Però già dalla partita successiva con la Fiorentina con tutti e tre in campo dall’inizio si erano visti miglioramenti perché con Maripán c’era chi dirigeva la difesa, con Asllani chi dava equilibrio al centrocampo dettando i tempi di gioco e con Simeone chi teneva il più possibile alta la squadra e faceva da punto di riferimento in avanti. A fine gara nessun gol fatto alla Viola, ma neppure nessuno subito. E poi con la Roma, sempre con i tre in campo, si sono visti ulteriori passi avanti essendo arrivato anche il gol del Cholito che è valso i tre punti.
Domenica pomeriggio ci sarà un altro banco di prova con l’Atalanta dell’ex allenatore Juric. Si vedrà se Baroni opterà per il 4-3-3 come aveva fatto con l’Inter e la Fiorentina oppure se continuerà con il 3-4-3, o meglio il 3-4-2-1, adottato con la Roma, ma in ogni caso l’allenatore del Torino non rinuncerà, se ovviamente i giocatori staranno bene, a Maripán, Asllani e Simeone.







