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Toro era stato nominato arbitro dello scudetto, d’altra parte avrebbe affrontato Napoli e Inter nel giro di un paio di settimane. E i granata hanno deciso, di fatto, di non arbitrare proprio nulla: 2-0 per i partenopei al Maradona, 0-2 con i nerazzurri al Grande Torino, così pure la differenza reti delle due contendenti è rimasta immutata. Proprio come in Campania, anche davanti ai propri tifosi il Toro ha disputato una partita sottotono, quasi da ultimo giorno di scuola, con le motivazioni e le ambizioni che ormai sono venute meno già da diverse settimane. Prestazioni e risultati, infatti, parlano chiaro: nelle prime 13 gare del 2025, tra gennaio e inizio aprile, era arrivata soltanto una sconfitta, nelle ultime cinque giornate ne sono arrivate ben tre e c’è stata un’unica vittoria nelle ultime sette. Il campionato dei ragazzi di Vanoli si è fermato praticamente a fine marzo, quando si è capito che l’Europa sarebbe stata troppo lontana e che la salvezza era ormai acquisita. Ora gli ultimi due appuntamenti sono contro il Lecce, che si sta giocando la permanenza in serie A, e la Roma, in lotta anche con la Juve per un posto in Champions League.
Intanto, Vanoli prova a prendere ciò che di positivo ha visto nel Toro che è uscito sconfitto contro l’Inter. “Lo spirito è stato quello giusto, c’è rammarico perché abbiamo perso ma nella ripresa ho visto il coraggio che avevo chiesto - prosegue in conferenza stampa - ed è un peccato per l’ingenuità di Gineitis sul primo gol dell’Inter, ha lasciato troppo spazio”. E poi c’è un episodio che non lo ha convinto: “Non ho capito perché abbiano annullato il gol di Masina, è un peccato perché lo avremmo meritato - spiega l’allenatore granata - e abbiamo anche avuto la possibilità di riprenderla con Adams, sul quale Martinez ha fatto una grande parata, e un paio di occasioni con Vlasic durante la ripresa”. Adesso cominciano le ultime due settimane di stagione, tra la trasferta di Lecce e l’ultima passerella casalinga contro la Roma. La speranza, nell’ambiente granata, è che passino il più velocemente possibile per mettere fine a una stagione che, in realtà, è terminata molto tempo fa.