
Torino, Cairo: “Tanti tifosi dalla mia parte. Arrivato da salvatore della patria”
Urbano Cairo e i tifosi del Torino, odi et amo. Il presidente granata, negli ultimi tempi contestato dalla sua tifoseria, ha ricordato a Maracanà, su TMW Radio e Il 61, che non sempre le cose sono andate così: "Io sono stato accolto inizialmente come se fossi un salvatore della patria, santo subito. Per qualche anno è andata così, poi siamo retrocessi e sono stato contestato. Poi siamo tornati in A, siamo arrivati in Europa... Nell'ultimo anno e mezzo è arrivata la contestazione, ma restano più gli anni in cui mi hanno apprezzato. Il calcio è fatto di questo, va accettato: ho fatto comunque una campagna acquisti importante, spendendo cifre non piccole. Quello che conta è fare le cose bene, per il bene del Toro e per cercare di ottenere risultati migliori dell'anno precedente. Poi il Toro può ritrovare un bel rapporto con i tifosi, posso farlo io per primo: tanti sono dalla mia parte, lo vedo quando cammino per strada. Però la cosa che conta è cercare di fare un Torino migliore, che dia uno spettacolo convincente, ottenendo buoni risultati. È una bella medicina, ora domenica abbiamo un appuntamento importante con l'Atalanta: dobbiamo continuare, rimanendo con i piedi per terra e lavorando con determinazione come sta facendo Baroni".
È vero che sono arrivate offerte per la società? E ha voglia di vendere o di tenere?
"Io non ho ricevuto offerte al momento. Qualche tempo fa ho detto che, se arriva qualcuno con risorse importanti e voglia di fare bene, posso anche cedere il Torino. Non faccio fatica a ripeterlo, ma per ora non ho ricevuto offerte da parte di soggetti di questo tipo. Se arriveranno, si valuterà. Non voglio rimanere a vita al Torino a tutti i costi, nel caso dirò che ho fatto il mio".
Come si può togliere dalla palude il calcio italiano?
"Se pensiamo ai cinque grandi campionati europei, oggi abbiamo una distanza molto importante dalla Premier League inglese, che ha un fatturato triplo rispetto a noi soprattutto grazie ai diritti Tv. Anche la Bundesliga ha risorse superiori alle nostre e questo è un tema: il primo obiettivo è cercare di crescere sui diritti tv internazionali. Poi ci sono gli stadi: siamo in ritardo e dobbiamo accelerare, fare di più e fare meglio. Il terzo tema è legato ai giovani, ai vivai e ai centri federali per coltivare i talenti. Ovviamente a tal fine dobbiamo avere anche delle regole affinché i giovani giochino, ma dobbiamo impegnarci tutti. Noi abbiamo lanciato sei giovani in prima squadra nella scorsa stagione, ma questo deve essere uno sforzo condiviso da tutto il movimento, anche per la Nazionale".
L’intervista di Cairo a Maracanà
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