
Le pagelle della Fiorentina - Kean uomo del destino, Fagioli illumina. Gud deludente
Risultato finale: Udinese-Fiorentina 2-3
De Gea 6 - Regista aggiunto con i piedi, millimetrico il rilancio lungo per Kean. Non fa interventi miracolosi, sui gol può fare poco.
Comuzzo 7 - Retropassaggio da brividi in avvio di partita, senza pagare dazio. Lo cancella col pazzesco colpo di tacco del primo vantaggio. Dal 79' Pongracic sv
Mari 6 - Cerca di pareggiare la fisicità di Lucca, ma non gli impedisce di spostare il mirino su De Gea. Nel complesso se la cava.
Ranieri 6 - Prestazione solida, concede poco a chi si affaccia da quelle parti. Partecipa all'assalto finale da attaccante aggiunto.
Dodo 6,5 - Prende d'assalto la corsia destra, la trasforma ben presto in terreno di conquista: manda in tilt l'Udinese con i suoi sprint.
Mandragora 6,5 - Nello smarrimento generale è l'unico a non perdere la retta via: traccia gli itinerari migliori per arrivare a destinazione.
Richardson 6,5 - Fatica a prendere in mano il centrocampo, poi si scrolla di dosso la timidezza: assolo top sulla prodezza di Comuzzo. Dal 71 Gudmundsson 5,5 - Potrebbe diventare l'eroe della serata, ma le tre occasioni fallite sono l'emblema di una stagione deludente.
Fagioli 7 - La continuità è il suo tallone d'Achille, quando decide di accendere la luce è abbagliante: firma di rabbia la rete del pareggio, avvia l'azione del terzo gol.
Gosens 6,5 - Partecipazione costante alla manovra offensiva, il segreto del successo viola sta nella spinta incessante garantita insieme a Dodo.
Beltran 6 - Il River chiama, forse all'ultima recita italiana. Cerca il guizzo ma si rende utile perlopiù lontano dalla porta: la presenza in area è ridotta. Dall'85' Ndour
Kean 7 - A segno alla prima palla buona, ma con un vizio di forma. Ci riprova in tutti i modi possibili e immaginabili: tanta tenacia viene premiata col gol che vale il pass per l'Europa.
Raffaele Palladino 7 - Restare fuori dalle coppe europee col miglior punteggio in classifica degli ultimi anni sarebbe stato un paradosso, centra un obiettivo che sembrava ormai perso grazie all'harakiri della Lazio. Di errori ne sono stati commessi, ma non è tutto da buttare.
De Gea 6 - Regista aggiunto con i piedi, millimetrico il rilancio lungo per Kean. Non fa interventi miracolosi, sui gol può fare poco.
Comuzzo 7 - Retropassaggio da brividi in avvio di partita, senza pagare dazio. Lo cancella col pazzesco colpo di tacco del primo vantaggio. Dal 79' Pongracic sv
Mari 6 - Cerca di pareggiare la fisicità di Lucca, ma non gli impedisce di spostare il mirino su De Gea. Nel complesso se la cava.
Ranieri 6 - Prestazione solida, concede poco a chi si affaccia da quelle parti. Partecipa all'assalto finale da attaccante aggiunto.
Dodo 6,5 - Prende d'assalto la corsia destra, la trasforma ben presto in terreno di conquista: manda in tilt l'Udinese con i suoi sprint.
Mandragora 6,5 - Nello smarrimento generale è l'unico a non perdere la retta via: traccia gli itinerari migliori per arrivare a destinazione.
Richardson 6,5 - Fatica a prendere in mano il centrocampo, poi si scrolla di dosso la timidezza: assolo top sulla prodezza di Comuzzo. Dal 71 Gudmundsson 5,5 - Potrebbe diventare l'eroe della serata, ma le tre occasioni fallite sono l'emblema di una stagione deludente.
Fagioli 7 - La continuità è il suo tallone d'Achille, quando decide di accendere la luce è abbagliante: firma di rabbia la rete del pareggio, avvia l'azione del terzo gol.
Gosens 6,5 - Partecipazione costante alla manovra offensiva, il segreto del successo viola sta nella spinta incessante garantita insieme a Dodo.
Beltran 6 - Il River chiama, forse all'ultima recita italiana. Cerca il guizzo ma si rende utile perlopiù lontano dalla porta: la presenza in area è ridotta. Dall'85' Ndour
Kean 7 - A segno alla prima palla buona, ma con un vizio di forma. Ci riprova in tutti i modi possibili e immaginabili: tanta tenacia viene premiata col gol che vale il pass per l'Europa.
Raffaele Palladino 7 - Restare fuori dalle coppe europee col miglior punteggio in classifica degli ultimi anni sarebbe stato un paradosso, centra un obiettivo che sembrava ormai perso grazie all'harakiri della Lazio. Di errori ne sono stati commessi, ma non è tutto da buttare.
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