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Dove alleno io...  Inter, effetto Inzaghi sul bilancio: oggi crash test SassuoloTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 27 settembre 2023, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Dove alleno io... Inter, effetto Inzaghi sul bilancio: oggi crash test Sassuolo

I conti dell'Inter sorridono. Più o meno, perché sul lungo periodo pende la spada di Damocle del debito nei confronti di Oaktree, mentre dal Medio Oriente continuano a rimbalzare rumor di una cessione ormai imminente. Scenari pieni di incognite, legate in primo luogo alla volontà di Suning di svincolarsi dalla società nerazzurra. Il presente, con l'approvazione ieri della proposta di bilancio da parte del CdA, racconta un risanamento costruito soprattutto sui risultati scorsa stagione: dati oggettivi, da cui conviene ripartire.

La promessa di Simone Inzaghi. "Dove alleno io aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e arrivano i trofei". Era il 30 settembre 2022, poco più di un anno fa. E il tecnico piacentino, in uno dei suoi rari sfoghi e in uno dei momenti più delicati della scorsa annata, tuonava così alla vigilia della sfida di campionato contro la Roma. Quelle parole ricevettero un'accoglienza mista. Chi fece notare la differenza tra allenare l'Inter e la Lazio. Chi non apprezzò la conferenza stampa fuori dalle righe. Chi invece si divertì nel vedere uno degli allenatori più calmi del nostro campionato gonfiare il petto e ricordare che, insomma, qualcosa il proprio curriculum vorrà pur dire. Un anno dopo, se al capitolo trofei manca lo scudetto - i meno scaramantici lo definiranno work in progress, i più tocchino pure legno o ferro - tutto il resto suona quasi profetico.


L'effetto Inzaghi. È impossibile, difatti, leggere le cifre del bilancio che sarà approvato a fine ottobre dall'assemblea dell'azionista senza rendere merito a quella che è stata la scorsa annata. Vale per il player trading - +60 milioni di euro - ma anche per il ritorno di visibilità e i relativi nuovi accordi di sponsorizzazione, più redditizi del passato; per i premi Champions e per il record di incasso nella storia del club al botteghino. Certo, non tutto merito di Inzaghi: quando, per esempio, il comunicato fa riferimento all'abbattimento del monte ingaggi, il pensiero va immediato al lavoro della dirigenza. Marotta, Ausilio, Baccin: gli artefici di un piccolo miracolo sportivo ed economico. Il cui frontman, si torna lì, è l'allenatore. Parafulmine delle critiche e oggi pronto a escutere il fortissimo credito maturato agli occhi di tutti. Questione di moduli e scelte, quelle che ogni giorno vanno prese; di crescita, anche all'insegna di quel turnover che non aveva in animo fino a pochi mesi fa e adesso è una risorsa da sfruttare. Ma pure di obiettivi, quasi imposti, di una visione: sacrificare un campionato sull'altare della vittoria mutilata di Anfield poteva sembrare un'assurdità. Probabilmente lo resta in ogni caso, dirà qualcuno. Un anno dopo, l'exploit europeo, con tutto ciò che ne consegue, è stato figlio anche di quella pazza ambizione.

Crash test con la bestia nera. Per aggiungere il trofeo più ambito - tricolore: la Champions resta un miraggio, da inseguire ma pur sempre miraggio - alla propria bacheca, la prossima tappa passa da San Siro, ospite il Sassuolo. Una sfida meno banale di quel che sembra. Anzitutto, perché Inzaghi potrebbe testare per la prima volta Barella e Frattesi nello stesso centrocampo, dal primo minuto. In secondo luogo, perché proprio lì in mezzo i neroverdi, al di là del suicidio bianconero, hanno costruito il successo sulla Juventus. Infine, perché gli emiliani rappresentano storicamente un avversario complicato, specie a San Siro. "Solo" cinque vittorie interiste nei dieci precedenti al Meazza: poche altre in Serie A, diverse big comprese, possono vantare uno storico così pesante. E poi c'è il dente avvelenato dell'ex: l'Inter oggi si domanda come gestire due mesi senza Arnautovic. Andrea Pinamonti, fin qui, ha segnato in tutti i luoghi e in tutti i modi: non gli dispiacerebbe dare un dispiacere.