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Venezia-Spezia 1-2, TOP & FLOP, dietro ora c'è solidità, ma davanti stavolta tanto fumo e poco arrostoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 20 settembre 2021, 15:31Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Venezia-Spezia 1-2, TOP & FLOP, dietro ora c'è solidità, ma davanti stavolta tanto fumo e poco arrosto

Arriva il momento dei top e flop della quarta giornata di Serie A, che ha visto il Venezia affrontare lo Spezia al Penzo, match finito 1-2.

TOP

1. Gianluca Busio, a suo agio. Dopo la prima gara in cui ha giocato da play, ruolo molto complicato in Serie A, ora fa la mezzala fissa e il miglioramento è evidente. Contro l'Empoli aveva disputato un match discreto replicato anche ieri fronteggiando lo Spezia. Pennella l'assist per la zuccata del pareggio firmato Ceccaroni, per il resto corsa e grinta ci sono. Con il tempo diventerà ancora più intrprendente provando ad attaccare di più l'area;

2. Dennis Johnsen, sempre imprendibile. Il norvegese si conferma ancora una volta tra i migliori nelle fila dei Leoni. Ogni volta che accelera c'è la sensazione che possa creare qualcosa. Stavolta non ha palle gol nitide, ma in generale tiene in ansia la retreguardia ligure. Ogni tanto nell'arco dei 90' tende un po' a sparire, ma è altrettanto vero che corre tantissimo;

3. "CeccaWall" Ceccaroni, roccioso e a segno. Lui e Caldara sono i due elementi forse cresciuti di più dopo l'avvio di stagione così così. Roccioso dietro, agli spezzini servono due bordate da fuori per segnare, in area non si passa. Preciso di testa quando gli capita l'occasione, peccato che il suo primo gol in A non porti punti.

FLOP

1. Pako Mazzocchi, troppo statico. Con Molinaro dall'altra parte, è l'ex Perugia quello chiamato ad attaccare con più aggressività la fascia. Il numero 7 resta sempre eccessivamente sulla difensiva, temendo fosse le accelerazioni di Gyasi. Se è vero che quest'ultimo non riesce così ad essere mai pericoloso, è altrettanto vero che i Leoni perdono una delle loro frecce, diminuendo d'efficacia davanti;

2. Domen Crnigoj, top della forma ancora lontano. Lo sloveno torna titolare dopo l'infortunio di Fiordilino, ma non è ancora tirato a lucido. Tanti errori in impostazioni, in generale sembra un po' ingolfato, come nel girone d'andata dell'anno scorso. Sappiamo però che per struttura fisica gli serve tempo per entrare in forma. Si auspica però ci arrivi un po' più velocemente rispetto alla cadetteria, in A si può aspettare ancora di meno;

3. Thomas Henry, svagato. Dopo la prova da ariete vero contro l'Empoli, stavolta sembra un po' navigare tra l'area di rigore e alcuni movimenti più esterni, facendo quasi il Forte. Scelta forse dettata dall'assenza di Aramu dal primo minuto, con Okereke che ha caratteristiche diverse e non ha probabilmente la qualità per mettere assist come il numero dieci. Che fosse per creare spazi o per una giornata no, sta di fatto che stavolta il francese si perde tra le maglie spezzine.