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tmw / venezia / Editoriale
Continua l’agonia del VeneziaMestre
sabato 28 gennaio 2023, 17:15Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

Continua l’agonia del VeneziaMestre

Una tifoseria, una città che accetta questo scempio per più di un anno evidentemente è abituata alla sconfitta, come la propria squadra. Non c è più entusiasmo, fede, rabbia, oramai sembra la normalità adagiarsi nella mediocrità di una società che ci ha tolto la voglia di sognare, di sperare, di sopravvivere. Non è nemmeno stata una brutta Unione, in un match che profuma, o puzza, terribilmente di serie c. Affidarsi alla testa e ai piedi di Jajalo sembra l’unica illusione di una squadra precipitata nell’inconsistenza di un progetto fallimentare, dove la voglia e l’istinto di alcuni interpreti non può bastare ad uscire da un tunnel senza fine. Se nemmeno contro una squadra scialba come questo cittadella si riesce ad esprimere quella rabbia, quella passione che la posizione in classifica necessiterebbe, allora la storia si fa pesante e quasi irrecuperabile. Se poi un arbitraggio al limite della decenza decide di ergersi a protagonista dell’incontro è evidente come le chance di rimonta si riducano al lumicino. Siamo stanchi, esausti, di questa squadra senza anima, senza capacità di reazione, senza logica. Tutto sembra essere figlio del caso, della foga, ma quando il tasso tecnico si mostra così palesemente infimo, la buona volontà diventa un dettaglio. Eppur il buon inizio, le sovrapposizioni sulle fasce che hanno funzionato, la difesa alta ed attenta, ci hanno fatto, per una volta, sognare nei tre punti, dinnanzi ad una formazione che, insieme a noi, faticherà fino all’ultimo per rimanere in questa categoria. Ci aspettavamo una svolta quantomeno dal mercato, mentre ci ritroviamo per la terza sessione consecutiva di mercato, una squadra indebolita, privata delle scarne fondamenta che la sostenevano. Ed in tutto ciò è ancora afona la voce di una curva che non riesce a compattarsi nel chiedere qualcosa di più, che sia a livello economico o di comunicazione, sempre più depressa da una gestione incomprensibile. 

Tornando al campo si può anche sottolineare la crescita, quantomeno nella volontà, di Pojanhpalo, come di Johnsen, nonostante si noti con fastidio la mancanza di feeling tra i due. Nelle mediana il regista ex Udinese prova in tutti i modi a scuotere un undici indietro di idee e grinta, mentre, come sempre, le sue ali americane e danesi si limitano al compitino ed a qualche sportellata. Le indecisioni degli interpreti difensivi completano il solito quadro desolante di una squadra che squadra non è e forse non sarà mai. Non ci resta che provare a credere in una svolta, in una reazione che manca da un anno e soffia, come se il calcio si potesse improvvisare, come se il bilancio cambiasse come gli umori della borsa, o la luna nelle maree. "Non molleremo mai" il motto del popolo unionista, abituato alla sofferenza ed alle chimere, ma più che un urlo di battaglia assomiglia ad un’eterna condanna. Fuori le palle ragazzi.

Avanti Unione.