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Il primo passo per un nuovo VeneziaMestre
lunedì 28 novembre 2022, 00:26Editoriale
di Manuel Listuzzi
per Tuttoveneziasport.it

Il primo passo per un nuovo VeneziaMestre

Una boccata d’ossigeno dopo mesi di apnea. Una flebile luce in fondo ad un tunnel che pareva infinito. Una speranza. Questa la sensazione che lascia la partita di Palermo. Quella percezione di aver finalmente ritrovato qualcosa che possa definirsi una squadra di pallone. Nonostante gli evidenti limiti, nonostante la precaria condizione fisica e mentale, nonostante tutto, forse c’è vita in laguna. E se fondamentalmente siamo sempre stati quelli che dicevano che alla lunga la salvezza sarebbe arrivata, è altresì vero che i dubbi stavano facendosi via via più concreti e pesanti, ed il successo del Barbera, purtroppo, non è ancora sufficiente per dipanarli del tutto. Ma è innegabile come il cambio di rotta si possa iniziare ad intravedere, con un nuovo mister che sembra aver trasmesso quella dose di cinismo e caparbietà di cui si pareva clamorosamente sprovvisti. È infatti un VeneziaMestre diverso nello spirito quello che per lunghi tratti si e ammirato in terra siciliana, dove l’autocompiacimento si trasforma in foga agonistica, in cui la mancanza di esperienza viene bilanciata dalla gamba e dalla voglia di uscire da una situazione thriller. È chiaramente troppo presto per capire se la cura abbia fatto effetto o se il placebo Vanoli lascerà campo alla pochezza di una rosa francamente incommentabile, ma finalmente possiamo dire di aver visto del calcio. Semplice, lineare, efficace. Dietro ad un primo tempo in cui si meritava l’ampio vantaggio resta però il sentore di una squadra estremamente fragile dove l’episodio rischia di gettare al vento settimane di duro lavoro e di profonda psicoanalisi. Ma per una volta, un unicum nell’ultimo anno solare, le sorti girano a favore dei colori arancioneroverdi e la serie di coincidenze astrali portano l’Unione avanti. Ma se ancora una volta il Kharma di Bocaloniana memoria ci costringe a tornare sulla terra pochi istanti dopo, è la provvidenza di nome Jesse a mantenerci in vantaggio ed a farci improvvisamente comprendere come la vittoria fosse un risultato che, tutto sommato, nel calcio può anche capitare. Ed è così che soffrendo come cani si giunge al 97° scoccato quando tra i fischi dell’ex Favorita si sancisce il ritorno al successo di un VeneziaMestre che sembra straordinariamente tornato ad essere una squadra di pallone. Funziona infatti il nuovo centrocampo, capace perlomeno di mantenere quelle giuste distanze e quella voglia di cambiare il ritmo che mancava come l’aria. È piaciuta l’aspirazione ad attaccare lo spazio nelle ripartenze, colpendo alle spalle la precaria retroguardia rosanero. Ha colpito la capacità di sacrificio di gente come Johnsen e Pojhanpalo che son sembrati per una volta capaci di calarsi nell’inferno di questa serie b. 

E tutto questo mentre si è vissuta una delle settimane più assurde della già grottesca storia lagunare dell’ultimo periodo, in cui abbiamo ammirato la società stessa usare i propri profili social per insultare i propri stessi tifosi, dove i rappresentanti della dirigenza sembrano essersi dati alla fuga e dove il presidente stesso sembra accettare tutto con straordinaria solerzia. Ma che vuoi che siano tali inezie quando finalmente si riassapora il gusto del successo, peraltro di fronte ad una rivale così invisa agli ultras unionisti? Nulla, sempre che si continui a pensare che campo ed ambiente siano due cose separate. Noi, nel nostro piccolo, continuiamo a pensare che una cattedrale si costruisca dalle fondamenta, che una squadra ed una società vadano sorrette da un popolo che lotti comunque e dovunque al proprio fianco. Per questo adesso, ora che questi tre punti sembrano aver finalmente riacceso quella flebile fiammella di speranza, chiediamo che dalla grande mela si prenda finalmente ed ufficialmente posizione su ciò che è successo negli ultimi mesi, allontanando le persone che hanno sacrificato il tifo e la dignità del nostro popolo nel sacro altare del business, per tornare finalmente a lottare unitamente e convintamente per lo stesso obiettivo. Perché in fondo, a queste latitudini, siamo abituati a soffrire. Ma dovete meritarvelo. 

Avanti Unione!