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tmw / venezia / Primo Piano
RELIVE - Venezia, la presentazione del nuovo allenatore Giovanni Stroppa
Oggi alle 14:25Primo Piano
di Flavio Zane
per Tuttoveneziasport.it

RELIVE - Venezia, la presentazione del nuovo allenatore Giovanni Stroppa

Nella prima conferenza stampa della stagione, il Venezia presenta il nuovo allenatore della squadra, Giovanni Stroppa. A breve avrà inizio la LIVE delle sue parole in risposta alle domande dei giornalisti presenti in sala.

Cosa l'ha convinta a sposare il progetto Venezia?

"Ci sono tante componenti. Sicuramente con il direttore c'è un percorso in passato. Ha parlato di mentalità ed esperienza vincente, però c'è un percorso personale di amicizia, professionale e profondo. C'è la possibilità di ritornare a lavorare con lui e soprattutto di stare in una società così blasonata e importante con un obiettivo che sappiamo tutti qual è. Si farà di tutto per poter conseguire un risultato che non è certo. L'unica cosa certa è il lavoro e il sudore. Cercherò di dare il massimo e di più. La scelta di Venezia è perché la squadra è competitiva e mi auguro che rimanga tale. Se c'è la possibilità, mi auguro di mantenere un ossatura forte perché l'unione e l’identità la danno i giocatori che sono rimasti, così come l'entusiasmo, la capacità di fare squadra e orgoglio. La Serie B non è difficile, ma difficilissima. Il recente passato ci insegna che la retrocessione è la cosa più brutta da dover gestire. Mentalmente, giocatori che pensano di essere di un'altra categoria magari vogliono cambiare aria, ma non è quella che sto respirando qua. Vedendo i ragazzi ieri e l'altro ieri, mi sembrano vogliosi di ricominciare un campionato da protagonisti. Questo sicuramente è un segnale per scegliere il Venezia e cominciare un progetto insieme".

Quali sono i suoi valori dal punto di vista tecnico e soprattutto dal punto di vista umano che porterà qui al Venezia?

"Nella gestione dei ruoli e del gruppo: educazione, rispetto, disciplina e la voglia di primeggiare, essere protagonisti e dominanti sul campo. Cosa ci permette di essere così bravi? Dei giocatori bravi. Qui ci sono. E' sicuramente un percorso all'inizio: non so se sarà semplice e quanto tempo ci vorrà, ma c'è la volontà di dare e trasmettere il massimo".

Ha già un idea di come far giocare questo Venezia dopo alcuni anni che si è imposto con il 3-5-2? Intende riproporlo nello stesso modo in cui lo ha adottato a Cremona o ha delle idee diverse?

"Idee diverse non so se ci sono o se ci saranno. Ho una mia idea: parlo di dominio. In questo momento storico, tecnicamente quasi tutti noi allenatori ci riempiamo la bocca di occupazioni degli spazi, di obiettivi tecnici ed essere dominanti sul campo. I ruoli, in un certo senso, sono un pò più flessibili. Diciamo che il mio percorso mi porta sicuramente al numero che ha detto lei, però magari con interpreti e caratteristiche diverse per esaltare lo stesso 3-5-2. Perché poi dipende sempre dalla proposta che uno vuole dare e avere e soprattutto dall'interpretazione dei ragazzi in campo rispetto a quello che riescono a fare".

Qual è il suo ricordo della finale play off giocata con la Cremonese e i suoi ricordi di Foggia da avversario?

"Per me Venezia, parlando della stagione scorsa, è stato un punto di partenza determinante per la Cremonese. E' chiaro che le due situazioni non sono simili e non posso neanche metterle in sintonia. Però, il Venezia oggi per me rappresenta orgoglio e voglia di rivalsa. La sconfitta contro il Venezia, per la Cremonese è stato come un percorso lasciato a metà, seppur culminato con un finale clamoroso considerato come avevo preso la squadra. Volevo una continuità e con questo è scaturita la finale di un mese fa (contro lo Spezia ndr) straordinaria e bellissima. Un percorso per cui colgo l'occasione di ringraziare i miei giocatori della Cremonese, tutta la società e Cremona per avermi permesso di arrivare a un successo personale e che mi ha permesso di essere qua. Essere scelti non è da tutti, quindi ringrazio il Venezia per avermi scelto".

Il biglietto da visita, con tre promozioni in Serie A, è buono:

"Sicuramente. Non è una certezza, ma da parte mia aumenta la responsabilità verso il lavoro. Bisogna dare conferme; non ci si ferma mai. Siamo ambiziosi. Sicuramente il Venezia è per me una situazione bellissima. Mi sembra di essere al posto giusto nel momento giusto. E' sicuramente una crescita professionale che voglio giocarmi con tutte le mie forze".

Di fronte a un giocatore che si dovesse accorgere di un giocatore che non ha la motivazione per la missione, l'idea è quella di farlo partire o provare a capire i motivi dell'eventuale disagio?

"Credo di essere l'uomo giusto a poterle rispondere perché ho avuto esperienze con squadre retrocesse. Seppur non è il caso del Venezia, ci sono stati casi di giocatori che sono stati portati ad avere delle aspettative così alte che io ne ho pagato personalmente. In un'altra occasione sono subentrato a delle aspettative con un altro allenatore che da una retrocessione la società si aspettava molto. Per quanto riguarda la possibilità di mettere in discussione un giocatore che non ha voglia di rimanere, non è il caso del Venezia e non la prendo in considerazione perché non mi sembra il caso del presente. Ho avuto l'occasione di conoscere la squadra in questi due giorni e non ho visto occhi spenti e gente che ha voglia di andare. Questa è una cosa rara e ne parla per mie esperienze precedenti. Non vedo gente che abbassa la testa e non ha voglia di rimboccarsi le maniche".

TVS- Dopo i quattro giocatori che sono arrivati, che altri giocatori state cercando e avete chiesto al direttore?

"Non sono domande da fare a me, ma al direttore. Per quanto riguarda la rosa la vedo già competitiva. Poi, c'è un percorso tecnico sicuramente diverso. Parlando tecnicamente, mi sembra già una squadra costruita per le mie caratteristiche. Poi, i ragazzi bisogna allenarli. Magari gli hai visti in televisioni o incrociati nelle precedenti esperienze ti danno un impressione, ma poi gli alleni e magari vedi che non sono quelli che ti aspettavi o, al contrario, possono essere anche delle sorprese. Magari gente che pensi non possa fare al caso tuo invece sono molti di più di quelli che credevi".

Avere quattro nuovi giocatori e nessuna partenza è un bel segnale?

"Personalmente io comincio a lavorare questo pomeriggio sul campo e a dare qualche idea e nozione, cominciando dal portiere e dai difensori: ci sono tutti. Quindi, mi si mette nelle condizioni di cominciare con un certo tipo di lavoro che è importante e potrebbe essere anche determinante. Per il resto, magari il direttore sarà più specifico di me".

Che tipo di Serie B si aspetta?

"Ho partecipato praticamente negli ultimi anni a quasi tutte le Serie B e tutte le volte, a inizio stagione, parliamo di una Serie A2 con le retrocesse che hanno delle rose davvero importanti e con delle sorprese. Ricordo il Catanzaro due anni fa, la Juve Stabia l'anno scorso, ma anche il Mantova ha fatto un buon percorso. Da retrocesse a essere protagoniste, arrivando addirittura a una semifinale playoff significa che bisogna temere tutti. Leggo sui giornali che tutti acquistano giocatori importanti. Chi ha fatto un campionato da meno protagonista si affaccia per fare un campionato importante; quindi, ogni partita sarà altamente difficile. La Serie B ci insegna che le squadre che stanno nel mezzo, attraverso un risultato positivo, possono giocare i play off o, con un risultato negativo, ritrovarsi nei play out. Per me ogni partita diventa una finale; ogni partita bisogna sudarsela e mettere un mattoncino".

Conosce la città? Che considerazione ha di Venezia?

"Qua si è spostato un personaggio importantissimo qualche settimana fa (Jeff Bezos ndr). Penso che non abbia scelto una città a caso. Non sono io a descriverla. L'ho studiata sui libri e ho la fortuna di viverla. Sono venuto un pò di volte con mia moglie da turista e sono due sere che il direttore mi porta in giro e mi sembra di vivere una favola. Però, non sono qua per fare questo".

Quanto può essere importante il feeling con una tifoseria che un mese fa applaudiva squadra e allenatore dopo la retrocessione?

"E' anomalo per il nostro presente in Italia. E' bellissimo perché si vede che la squadra ha dimostrato carattere, lottando fino alla fine. Questa cosa l'ho vista per televisione e devo dire che, girando da due giorni, questo entusiasmo lo percepisco e vorrei si mantenesse. Se rimanesse così o un pochino più infuocato sarebbe bellissimo, ma sta a noi poter alimentare questa fiamma che in questo momento è sicuramente accesa".

Termina la conferenza del nuovo allenatore del Venezia