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Palermo-Venezia 0-0, UP&DOWN degli arancioneroverdi
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Flavio Zane
per Tuttoveneziasport.it

Palermo-Venezia 0-0, UP&DOWN degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata agli Up&Down delle partite del Venezia: la squadra di mister Stroppa pareggia con il Palermo con una performance di grande autorevolezza

Nella sesta giornata di Serie B, in scena in un turno infrasettimanale, il Venezia pareggia allo Stadio Renzo Barbera contro i padroni di casa del Palermo. Nel big match di serie cadetta, dopo un primo tempo bloccato, gli arancioneroverdi prendono il predominio del gioco nella ripresa, non concedendo pressocchè nulla agli avversari in termini di conclusione e peccando sono negli ultimi venticinque metri, dove manca la giocata giusta per trovare l'episodio decisivo per espugnare il campo dei rosanero.

UP

3) SVERKO

Per la terza partita consecutiva, contando anche quella in Coppa Italia, il Venezia non subisce gol: trittico che coincide con il ritorno in pianta stabile del difensore croat tra i titolari. Come contro lo Spezia, Sverko disputa tutti i 90' minuti di gioco, aspetto non da poco considerando che, a partire dall'inizio dell'anno, il calciatore aveva disputato giusto una manciata di minuti in campo. Invece, mister Stroppa ha fatto di necessità virtù, recuperando il giocatore, da come si evince in campo, pienamente.

Il difensore mancino, insieme a Schingtienne e Korac, cancellano le velleità dell'attacco rosanero nel proprio stadio, in particolare dello spauracchio Pohjanpalo. Una bella rivincita per il calciatore che, con queste prestazioni, starebbe dimostrando come la sua assenza dal rettangolo verde esuli da scelte puramente tecniche, ma che queste siano più influenzare da una situazione contrattuale in scadenza, ma che, a questo punto, chissà non possa condurre a novità in tempi relativamente brevi.

2) KIKE PEREZ

Ci ha messo un pò di partite a carburare, forse rattristito dall'assenza di un posto tra i titolari inamovibili del Venezia di mister Stroppa. Eppure, se con il Pescara aveva mostrato qualche lampo, a partire dal match di Coppa Italia, per il centrocampista spagnolo è stato un repentino crescendo. Contro il Palermo, Kike Perez ha replicato la bontà di quanto fatto contro lo Spezia, sia tornanto agli albori della sua carriera e apllicandosi nel ruolo di seconda punta, sia e soprattutto distribuendo palloni e sovrapponendosi da mezzala. In questo senso, ancor più della difesa granitica, la performance dell'ex Valladolid ha permesso al Venezia di non rischiare praticamente nulla, se non in una singola occasione, in tutto il primo tempo e prendere completamente le redini della partita nella seconda frazione di gioco.

1) BUSIO

Se l'assenza di Duncan e la presenza di un Bohinen ancora indietro di condizione potevano preoccupare i propri tifosi, in particolar modo contro un avversario del calibro del Palermo, la prova di Busio, che con lo Spezia aveva comunque già dato un saggio delle sue capacità, ha spazzato rapidamente via ogni dubbio. Con le sue caratteristiche, l'americano ha preso le chiavi della squadra sin dai primi minuti, gli stessi nel quale trasudanti di sicurezza e perizia ha preso il comando del gioco.

In breve, anche in quel ruolo nel quale alcuni fa lo avevano paragonato, quantomeno per le sue movenze in campo, ad Andrea Pirlo, in serie cadetta si può ragionevolmente affermare come Busio sia completamente a suo agio. Una prova quindi promossa per il centrocampo del Venezia, non a caso decantato come probabilmente il migliore di tutta la Serie B, in attesa dei prossimi test come il prossimo contro il Frosinone.

DOWN

1) FILA

La sensazione è quella che, della prestazione corale del Venezia contro il Palermo, ciò che continui a mancare a premio delle trame prodotte dalla squadra sia l'affiatatezza del reparto offensivo. Infatti, pur cambiando gli interpreti, con Fila a sorpresa preferito ad Adorante nel ruolo di prima punta, con quest'ultimo seduto in panchina per tutti i 90' minuti, e a suo fianco prima Kike Perez e poi Yeboah, gli effetti non sono ancora cambiati.

Da una parte, va comunque dato qualche attenuante all'attaccante ceco, mai realmente messo nelle condizioni di colpire a rete; dall'altra, la sensazione è che comunque il calciatore non abbia sfruttato a pieno la sua chance, a differenza per esempio proprio dei compagni d'attacco, molto attivi e volenterosi sebbene non troppo efficaci. Per sua fortuna, di appelli ce ne saranno ancora altri, ma l'intesa offensiva deve necessariamente crescere in fretta, per non rischiare di accrescere degli eventuali rammarichi nel futuro.