
Reyer, Spahija: "Il primo a metterci la faccia, ma alcune cose viste a Istanbul non devono riaccadere"
Coach Neven Spahija ha presentato in conferenza stampa la sfida della Reyer contro Trapani. Si riparte però dalla bruttissima sconfitta patita contro Bahceshir in Eurocup (rileggi qui la cronaca): “Penso che quanto accaduto nell’ultima gara non debba mai succedere, non parlo del risultato perché una sconfitta può succedere e tutti si allenano per vincere. Non abbiamo dimostrato però la voglia giusta per andare a caccia della vittoria e nell’applicare quanto fatto in allenamento, io sono il primo responsabile, gli ultimi 5 minuti del terzo quarto sono stati una vergogna, chiedo scusa a tifosi e al club. Quando ho riguardato la partita era anche peggio, abbiamo avuto una riunione dura e onesta, mando un messaggio ai nostri tifosi: questo non succederà di nuovo, non lo posso accettare, il nostro club non lo può accettare. La Reyer vuole vincere e questo atteggiamento è quello sbagliato per riuscirci. I ragazzi mi sembra abbiano reagito nel modo giusto in allenamento, anche se qualcuno si fosse offeso dopo la riunione ha portato la rabbia in allenamento. Ora sfidiamo Trapani in una partita che sarà durissima e con due squadre che arrivano da brutte sconfitte. Trapani è una squadra nuova, ma hanno già principi consolidati. Sono aggressivi, corrono per il campo, hanno talento. Noi abbiamo un giorno in più per preparare la gara”.
Cosa teme di Trapani?
“Prima che pensare a Trapani dobbiamo pensare noi a fare le cose giuste in difesa e in attacco. In ogni gara dobbiamo farlo, abbiamo giocato sia in maniera eccellente che terribile, in una squadra seria non deve succedere. Serve costanza, se lo facciamo possiamo vincere con tutti”.
Manca ancora quindi un equilibrio?
“Assolutamente sì, ci sono tanti ragazzi nuovi, però servono concentrazione e voglia. A livello atletico la squadra sta bene. Dobbiamo separare quanto accaduto in quei 5 minuti a Istanbul dal resto. Dobbiamo essere più consistenti a livello di pallacanestro in tutto ciò che facciamo”.
La riunione dura avuta post sconfitta:
“Non nascondo mai le cose sotto al tavolo, si sono viste cose vergognose. Siamo pagati per giocare, sono il primo a metterci la faccia se si perde la gara, ma anche loro devono capire che bisogna lavorare di più per fare bene, si può perdere ma non dando questa immagine. Non voglio essere troppo duro, ma non voglio più vedere certe cose”.






