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Ascoli, fine maggio decisiva: tra possibile cessione, addio a Di Carlo e promesse di non ripetere gli stessi errori
ieri alle 15:00News
di Tutto Ascoli Redazione
per Tuttoascolicalcio.it

Ascoli, fine maggio decisiva: tra possibile cessione, addio a Di Carlo e promesse di non ripetere gli stessi errori

Saluti amari per Di Carlo, che avrebbe voluto restare, ma paga risultati e classifica. Il patron ammette gli errori, ma il tempo delle ripetizioni è finito: servono fatti per ricompattare squadra, società e tifoseria.

Entro la fine di maggio si conoscerà il destino societario del club bianconero: si continua con Massimo Pulcinelli alla guida oppure arriverà un nuovo proprietario in grado di rilanciare il progetto? Il sindaco Fioravanti è alla finestra e osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole del ruolo delicato che potrebbe avere in un’eventuale trattativa per il passaggio di mano del club.

Nel frattempo, è tempo di addii.
Uno di questi riguarda Mimmo Di Carlo, allenatore arrivato a campionato in corso per cercare di dare stabilità, ma che non è riuscito a invertire la rotta. Le sue parole dopo la gara contro il Legnago hanno lasciato intendere il desiderio di restare ancora sulla panchina dell’Ascoli, ma i risultati parlano chiaro: la salvezza è arrivata solo grazie alle penalizzazioni altrui, e un cambio in panchina è ormai inevitabile.

Di Carlo, però, non è il solo a finire sotto accusa.
Pulcinelli ha riconosciuto ancora una volta le proprie responsabilità: «Ho sbagliato anch’io», ha ammesso pubblicamente, confermando quanto la costruzione della squadra e la gestione generale abbiano inciso negativamente. Tuttavia, è una presa di coscienza che arriva tardi e che rischia di suonare come già sentita: non è la prima volta che il patron ammette errori, e ogni stagione si riparte con buoni propositi che puntualmente vengono disattesi.

Il futuro bianconero va ripensato, e in fretta.
A prescindere da chi sarà al comando, l’Ascoli dovrà affrontare la prossima stagione con un piano chiaro, evitando di ripetere le scelte sbagliate sia sul campo che in sede dirigenziale. Fondamentale sarà ricostruire un legame forte tra squadra, ambiente e tifoseria, attualmente disillusa e distante.