Rimini, Lepri: "Da mesi siamo soli. Stiamo vivendo un inferno che non dovrebbe esistere"
Nonostante la svolta societaria sia sempre lì a un passo, soprattutto dopo l’arrivo dei bonifici da parte di Nicola Di Matteo per sbloccare il sequestro delle quote ordinato dal tribunale, in casa Rimini si vivono ancora momenti difficili, un vero e proprio inferno come ha spiegato Tomas Lepri dopo la gara di sabato contro l’Ascoli a cui erano presenti solamente 500 spettatori.
“Stiamo vivendo un inferno. Non voglio andare nei dettagli perché qualsiasi cosa si dica potrebbe essere il contrario dopo un secondo. Ci eravamo ’montati la testa’ sentendo parlare di Campari. E invece. - prosegue il difensore come riporta il Resto del Carlino - Non intendo parlare di Di Matteo perché è entrato da poco e quindi non mi permetto. Ma noi ormai sono mesi che siamo soli. Noi, lo staff tecnico, un magazziniere e un fisioterapista. Stiamo vivendo qualcosa che nel calcio non dovrebbe esistere”.
Lepri spiega anche la flessione della squadra nelle ultime settimane sottolineando come inconsciamente i problemi esterni vengano portati in campo nonostante la squadra e l’allenatore stiano dando tutto e analizzando i motivi di questo momento no. Lo sguardo ovviamente è alla salvezza da conquistare: “È inutile nasconderlo. Sappiamo che per salvarti devi mantenere un certo distacco dalla quint’ultima. Altrimenti sarebbe retrocessione e noi a quello non ci vogliamo pensare”.
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