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Pio Esposito la nostra speranza. Ma spiega benissimo anche il nostro declino

Pio Esposito la nostra speranza. Ma spiega benissimo anche il nostro declinoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Raimondo De Magistris
Oggi alle 09:10Serie A
Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Milano

Francesco Pio Esposito ieri sera a San Siro non poteva battezzare in modo migliore il suo esordio dal primo minuto con la maglia dell'Italia. Schierato al fianco di Retegui, il centravanti classe 2005 all'undicesimo minuto ha realizzato un gol da vero numero 9. S'è girato in un lampo dopo il suggerimento di Dimarco e ha battuto Nyland per un 1-0 che speravamo potesse far da prologo a una serata diversa. Speravamo...
Francesco Pio Esposito contro la Norvegia ha realizzato il suo primo gol a San Siro, il sesto da quando è tornato all'Inter. Tre li ha segnati con la casacca nerazzurra, altrettanti con quelli di una Nazionale che adesso si aggrappa alla sua gioventù, alla sua spensieratezza, per ritrovare un po' di fiducia dopo l'ennesima serata da cancellare. "Lui non deve dimostrare nulla. Pio faccia il Pio", aveva detto alla vigilia un Gennaro Gattuso che dopo la gara di ieri - almeno del suo numero 15 - può essere più che soddisfatto.

Il caso Pio Esposito spiega però benissimo anche il nostro declino. Ci dice da un'angolazione diversa perché l'Italia è ormai lontana dall'élite del calcio europeo e mondiale. Il centravanti classe 2005 si sta affacciando ora nel calcio che conta, è reduce da un ottimo campionato in Serie B con lo Spezia e ha collezionato solo una manciata di minuti con l'Inter in questo avvio di stagione non essendo un titolare. Eppure già si propone come il nostro faro, ci si aggrappa al suo potenziale sperando possa tirarci fuori da queste sabbie mobili.
Lo facciamo perché non ci sono alternative, dimenticandoci che ora sta muovendo i suoi primi passi. Forzando non poco il suo processo di crescita. Su quest'ultimo punto, c'è un dato che lo spiega meglio di chiunque altro: lo scorso 5 settembre a Bergamo ha esordito con la maglia dell'Italia prima ancora di fare il suo esordio nel nostro campionato.

Francesco Totti e Alessandro Del Piero, i due più grandi numeri 10 che abbiamo avuto dopo Roberto Baggio, negli anni '90 erano considerati fin da ragazzini due predestinati. Più di Pio Esposito, molto di più. Eppure allora chiunque la Nazionale doveva guadagnarsela dopo aver dimostrato tanto e macinato stagioni in Serie A. Totti esordì con la Roma il 28 marzo 1993 e in Nazionale cinque anni e mezzo più tardi. Molto più precoce Del Piero, un fulmine per l'epoca. Ma comunque il suo esordio in azzurro arrivò sul finire della seconda stagione juventina.
Tutt'altri tempi, purtroppo. Perché oggi in un campionato povero di contenuti e con pochi calciatori italiani di spessore la Nazionale è diventata accessibile a tutti. Bastano poche partite in Serie A per ritrovarsi a Coverciano. A volte nemmeno quelle...

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