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Pillon: “Salernitana squadra da battere. Ravenna sorpresa, Triestina grande reazione”TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/tuttoSALERNITANA.com
Oggi alle 11:49Serie C
di Luca Bargellini

Pillon: “Salernitana squadra da battere. Ravenna sorpresa, Triestina grande reazione”

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Ospite dei microfoni di 'A Tutta C', sulle frequenze di TMW Radio, Giuseppe Pillon, ha fatto il punto della situazione sul campionato di Serie C: Mister, le chiedo un’analisi di quello che sta accadendo in Serie C: nel girone A vediamo Vicenza, Brescia e Lecco, nel B Arezzo, Ascoli e Ravenna, nel C Salernitana, Catania e Benevento. Forse per la prima volta dopo tanti anni ci sono tre squadre per girone che sembrano poter lottare per la promozione diretta con distacchi netti dalle altre. È il segnale di una Serie C che sta alzando il livello medio, o piuttosto della nascita di una piccola élite e di un generale livellamento verso il basso? "Io credo che ci siano tre gironi complicati, difficili ma molto equilibrati. Come hai detto bene, i numeri parlano chiaro. C’è una sorpresa che secondo me è il Ravenna: non mi aspettavo di trovarlo così in alto, invece sta facendo un ottimo campionato. Le altre, più o meno, ce le aspettavamo in quelle posizioni. Una squadra che invece non mi sarei mai immaginato di vedere così in basso è il Perugia: il campionato di Serie C è sempre difficile, se non lo affronti nel modo giusto vai in difficoltà. La Salernitana, invece, ha iniziato nel miglior modo possibile: dà continuità, ha fatto otto vittorie e tre pareggi in undici partite. Mi sembra una squadra lanciata e difficile da fermare". Oltre al Ravenna, tra le sorprese di questa stagione possiamo citare anche realtà più piccole ma ben organizzate, come il Casarano nel girone C. È una società che ha saputo ricostruirsi e oggi si ritrova in zona playoff. È la dimostrazione che anche le piazze “minori” possono competere puntando su idee e competenze più che sul budget? "Sì, assolutamente. Quando non hai budget alti come Catania o Salernitana, devi essere molto organizzato. Serve una gestione attenta, soprattutto nella scelta dei giocatori: devi individuare chi può inserirsi bene in una realtà come Casarano o simili. Alla base di tutto, però, c’è la sinergia: tra società, pubblico e squadra. Quando c’è unione d’intenti e tutti sanno quali sono gli obiettivi, anche con risorse limitate si possono fare grandi cose". La sua ultima esperienza in panchina è stata con la Triestina, tre o quattro anni fa. La squadra oggi vive una situazione paradossale: nonostante i 23 punti di penalizzazione, ha conquistato sul campo tre vittorie e quattro pareggi, cioè 13 punti che la porterebbero addirittura in zona playoff senza la penalità. Crede che le difficoltà vissute in estate, con il rischio concreto di non iscriversi al campionato, abbiano compattato il gruppo e dato una spinta emotiva alla squadra? "Sì, credo siano stati molto bravi. Non era facile reagire a una situazione del genere. In questi casi bisogna porsi obiettivi realistici: secondo me il primo è agganciare la zona playout. Poi, se sono così bravi da fare ancora tanti punti, potrebbero anche andare oltre. Per ora stanno andando bene". Cosa ne pensa del ritorno di Attilio Tesser sulla panchina alabardata? "Marino, secondo me, non ha fatto male, anzi, considerando che la squadra è stata costruita giorno per giorno durante un’estate complicata. Però Tesser conosce bene Trieste, è un allenatore con esperienza e una storia importante in quella piazza. In un contesto così difficile, l’esperienza può fare la differenza".