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tmw / atalanta / Primo Piano
Tresoldi: "Mio figlio Nicolò centravanti vecchio stampo, con l’istinto dell’area di rigore"
Oggi alle 10:30Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Tresoldi: "Mio figlio Nicolò centravanti vecchio stampo, con l’istinto dell’area di rigore"

Sull’Atalanta un legame eterno, ma martedì tiferò per un pareggio

Emanuele Tresoldi, intervenuto in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de L’Eco di Bergamo, ha raccontato la propria storia familiare e calcistica, tra il passato da terzino atalantino e il presente legato a suo figlio Nicolò, oggi centravanti del Bruges. Dal trasferimento in Germania all’inizio della carriera del ragazzo, fino alle origini familiari bergamasche e agli idoli che hanno ispirato la sua crescita, il racconto si snoda tra ricordi e prospettive. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Come è cambiata la vita dei Tresoldi dopo la sua carriera calcistica?
«Ho smesso di giocare a Gubbio e ci siamo stabiliti lì fino al 2017. Poi, per motivi di lavoro di mia moglie e per la scarsa comodità dei collegamenti aerei dall’Umbria, abbiamo scelto di trasferirci a Hannover, cercando un’esperienza di vita diversa».

Suo figlio Nicolò ha mosso i primi passi proprio in Germania. Quali radici familiari conserva?
«Nicolò è nato a Cagliari, ma da parte di mia moglie c’è un legame fortissimo con Bergamo. Lì ha conosciuto il nonno, bergamasco doc, che aveva lavorato in Sardegna come maestro di golf. Quelle radici restano nel sangue di nostro figlio».

Il ragazzo ha scelto di giocare con le giovanili della Germania: nessuna possibilità di vederlo in azzurro?
«Ha fatto tutta la trafila nelle nazionali tedesche e quando è arrivata la chiamata ha accettato con entusiasmo. Oggi è pienamente inserito in quel percorso e non penso cambierà».

Che tipo di attaccante è Nicolò?
«Un centravanti vecchio stampo. Aggredisce l’area, attacca il primo palo e sa essere pericoloso con la sua aggressività. È sveglio e vive di palloni vaganti, proprio quello che serve a un numero 9».

Il suo modello è Filippo Inzaghi, con cui lei ha condiviso lo spogliatoio. Gliene ha parlato?
«Sì, gli ho raccontato dei mesi trascorsi insieme all’Atalanta e poi in Nazionale Under 21. Nicolò si ispira a lui per l’istinto di buttarsi su ogni pallone: l’“inzaghite” è un dono naturale, e lui ce l’ha».

Vede in lui più talento rispetto a quello che aveva lei?
«Sono ruoli diversi, ma di sicuro lui è molto concentrato e determinato. È applicato e serio, e questo per me conta più di ogni paragone».

Il ritorno di Tresoldi a Bergamo, domani sera, avrà un sapore speciale: tra passato e futuro, tra l’Atalanta e il Bruges, l’augurio è che la partita regali emozioni forti e la crescita di Nicolò prosegua nel migliore dei modi.