Biancolino: "Ad Avellino non voglio illudere o deludere i tifosi. Rimpianto? La Serie A"
“L’unico rimpianto è non aver dato a mio padre la soddisfazione di vedermi in Serie A”. L’ex attaccante e ora allenatore dell’Avellino Raffaele Biancolino guardandosi indietro vede un solo rammarico in una carriera che lo ha visto protagonista nelle serie minori con 479 presenze e 179 reti realizzate: “Ci sono andato vicinissimo, a un certo punto era fatta con il Cagliari, ma poi spensero il telefono. Firmai al volo col Messina sul banco del check in a Catania mentre la gente protestava dietro di me”.
Dalle colonne di Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, la bandiera irpina parla anche del legame con Avellino e di cosa significhi allenare nella piazza a cui è stato più legato nel corso della sua vita da calciatore: “All’inizio non c’era neanche tutto questo amore perché quando venivo da avversario pioveva sempre, però era una piazza che aveva fatto anche la Serie A e dove potevo mettermi in luce. Poi quando ho indossato la maglia me la sono sentita subito mia, ho dato tanto e lei ha dato tanto a me. - prosegue Biancolino – Per me allenare qui è una responsabilità prima di tutto, non voglio illudere o deludere i tifosi. Ma tutto questo mi carica e mi spinge a trasmettere il senso d’appartenenza ai ragazzi che alleno”.
Infine uno sguardo ai suoi maestri da Zdenek Zeman, da cui ha imparato l’aggressività, passando per la tattica di Maurizio Sarri e la gestione del gruppo di Giuseppe Galderisi e le responsabilità da dare in campo da mister Giovanni Vavassori.
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