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Omonimi in biancorosso: i Cassano. Michele ed Antonio, due esordienti dall'opposto destino...
martedì 14 luglio 2020, 23:00News
di Gianmaria De Candia
per Tuttobari.com

Omonimi in biancorosso: i Cassano. Michele ed Antonio, due esordienti dall'opposto destino...

Tra i tantissimi calciatori che hanno indossato la casacca del Bari, alcuni hanno un fattore comune: il cognome. In questa quindicesima puntata della rubrica omonimi in biancorosso, si parlerà dei Cassano.

Il primo è stato Michele, nativo di Carbonara e cresciuto nella cantera dei galletti. L'esordio in prima squadra arrivò nel febbraio 1974, schierato titolare da mister Pirazzini nella vittoria 1-0 in casa del Catania. Da quel momento fu mandato in campo altre 6 volte, una magra consolazione visto l'esito del campionato, concluso con il penultimo posto e la retrocessione in Serie C. Il centrocampista fu confermato per la stagione successiva, dove riuscì a realizzare la sua prima marcatura assoluta in carriera nel 3-1 in rimonta contro la Turris. L'annata del Bari fu nel complesso positiva ma terminata con la grande amarezza di non aver centrato l'obiettivo promozione, secondo in classifica e distante una sola lunghezza dal Catania. A fine campionato Michele si separò dal Bari, approdando al Matera e proseguendo la sua carriera tra Serie C2 e D. 

Il ben più noto successore è stato Antonio. Il Pibe di Bari dopo aver scalato rapidamente le gerarchie nelle formazioni giovanili, si fece notare dal mister della prima squadra, Fascetti. A soli 17 anni collezionò la sua prima presenza ufficiale, nel ko 0-1 nel derby di Lecce, e a distanza di 7 giorni, il 18 dicembre 1999, mostrò tutto il suo talento davanti al pubblico del San Nicola nella storica sfida con l'Inter, decisa da un suo splendido e famosissimo gol nel finale di gara. Nel corso del suo primo campionato andò nuovamente a segno contro Roma e proprio il Lecce (vittoria 3-1 al ritorno). Stesso bottino nell'annata successiva, terminata però con l'ultimo posto in Serie A. La giovane età e le enormi qualità tecniche non passarono però inosservate. Nell'estate 2001 il ragazzo fu prevelato dalla Roma per una cifra record di 60 miliardi di lire, 50 più la comproprietà di D'Agostino. Negli anni successivi Fantantonio è stato più volte accostato ai galletti, senza però mai concretizzarsi. Alcune dichiarazioni del ragazzo hanno poi creato un certo malumore con la piazza, che lo aveva sempre supportato nel corso della sua esplosione e consacrazione.