
Bari, la difesa soffre. Il girone di ritorno parla chiaro: serve invertire la rotta
Tra le tante note stonate della partita contro il Modena, è da registrare la sofferenza patita dalla linea difensiva biancorossa. Eccetto Radunovic, incolpevole sui gol, i tre che avrebbero dovuto efficacemente schermarlo si sono sciolti come neve al sole nel giro di 10 minuti e non solo. Oltre al già ampiamente discusso Vicari, lontano parente del centrale ammirato alla Spal e l'anno scorso, anche i due braccetti (quali Obaretin e Mantovani) sono in una fase di lampi sporadici e qualche errore di troppo: per ultimo, quello sulla rete di Defrel, con l'ex Napoli (assieme a Dorval) incapace di fermare il triangolo tra Palumbo e Di Pardo, che porta al timbro del centravanti francese, completamente perso dall'ex Ascoli. Per non parlare dell'immobilismo in occasione dell'azione che porta al raddoppio emiliano o della pericolosità diffusa dei Canarini quando attaccavano.
Sono immagini di una retroguardia che sì, ha subito "solo" 36 gol in 34 giornate ed è dietro alle big del campionato quali Sassuolo, Spezia e Pisa sotto questo punto di vista, ma è altrettanto vero che a parità di gol subiti nei due gironi (18, ma con quattro partite ancora da giocare), in quello di ritorno sono state solo 3 le partite in cui Radunovic non abbia subito reti. Nello specifico contro la Reggiana a gennaio, il Mantova a febbraio e la Salernitana lo scorso 15 marzo. In quello di andata, in ben sette circostanze il Bari ha mantenuto il clean sheet.
In un finale dove, si spera, il tenore delle prestazioni e risultati deve salire, anche dietro il Bari deve guardarsi dal concedere troppo. Questo è solo una delle situazioni da risolvere per non rischiare di non andare ai playoff.







