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L'Italdonne sfida la decorata Germania. Una sfida da giocare a viso aperto e senza timoriTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
martedì 10 marzo 2020, 07:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

L'Italdonne sfida la decorata Germania. Una sfida da giocare a viso aperto e senza timori

L’ultima volta contro la Germania, il 10 novembre del 2018, l’Italia tenne per un tempo prima di crollare sotto i colpi delle tedesche. Finì 5-2 con le reti di Bonansea e Sabatino che pareggiavano l’uno-due iniziale della padrone di casa (Magull e Dabritz) prima che nella ripresa arrivassero altre tre reti tedesche a firma Gwinn, Petermann e Maier. Da allora di tempo ne è passato, c’è stato di mezzo un Mondiale in cui le due nazionali si sono arrese entrambe ai quarti di finale: un risultato storico per le azzurre, uno al di sotto delle aspettative per le tedesche che arrivavano alla Coppa del Mondo coi gradi di grande antagonista deli USA poi campioni.

Domani sera, alle 19:45 (Diretta RAISport), in Portogallo Italia e Germania si incontreranno di nuovo per la finale dell’Algarve Cup arrivando all’atto conclusivo con un cammino simile: le azzurre di Bertolini infatti hanno faticato all’esordio contro il Portogallo, vincendo in rimonta al 90° grazie al rigore di Girelli, per poi battere con facilità la Nuova Zelanda per 3-0 (ma non va scordato che sull’1-o Schroffenegger ha parato un rigore a White); le tedesche di Voss-Tecklenburg invece si sono prese la rivincita sulla Svezia all’esordio (1-0 rete di Huth) per poi travolgere la Norvegia per 4-0 ( di Schuller, Elsig e Hegering le reti a cui si somma l’autogol di Engen).


La Germania, numero due del Ranking FIFA e colosso del calcio femminile mondiale, partirà da favorita anche se vive un momento di flessione dovuto a un ricambio generazionale più complicato del previsto. Un declino, se di questo si può parlare, iniziato nell’ultimo Europeo quando dopo sei titoli di fila la Die Nationalelf si fermò ai quarti di finale, risultato replicato come detto ai Mondiali. Una flessione che gli è costata anche il non invito dalla SheBelives Cup – il torneo più prestigioso al mondo – e la retrocessione in quella Algarve da cui mancava da tre anni e che ha vinto in tre occasioni in passato.

Un momento complicato che l’Italia deve provare a sfruttare, senza timori reverenziali, visto che nell’ultimo anno e mezzo di passi avanti ne sono stati fatti tanti e il gap si è ridotto, seppur resti ancora ampio. La azzurre hanno il dovere di provarci, di ripetere la prestazione fornita contro la Nuova Zelanda, di giocare a viso aperto per capire fino in fondo quanto la distanza fra la capofila del calcio europeo e noi si sia ridotta. Un'ultima gara, perché per tutto il mese (fino al tre aprile) ogni manifestazione sportiva in Italia sarà sospesa a causa dell'emergenza Coronavirus. E cosa più di una vittoria potrebbe aiutare il morale di un Paese che dovrà praticamente azzerare ogni interazione sociale e attività per le prossime tre settimane.