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Poche occasioni, zero gol. Fra Atalanta e Young Boys al 45' è 0-0
Alla fine del primo tempo, Atalanta e Young Boys pareggiano 0-0, in un match con pochissime emozioni, escludendo quella all'ultimo minuto del primo tempo, con Pessina che non riesce a deviare in rete un pallone vagante a un metro dal portiere avversario. Per il resto pareggio giusto, anche per la pochezza dimostrata dagli attacchi.
Niente partenza sprint come a Villarreal per l'Atalanta, anche se Zapata prova subito a mettersi in proprio con una pericolosa discesa con cui fa fuori due difensori, salvo poi sparare addosso a Von Ballmoos in mezzo alla porta. Lo Young Boys prova a difendersi con ordine, senza dare troppo spazio all'Atalanta, che perde subito Goens per un infortunio senza contrasto da parte dell'avversario. In compenso, come contro la Fiorentina, viene annullato un gol a Djimsiti con l'ausilio del Var: fuorigioco netto di Toloi in principio di azione.
Gli ospiti hanno qualche problema a ripartire, perché la pressione nerazzurra è costante. Quando ci riescono però sono dolori, come quando Elia brucia il diretto avversario, Maehle, sullo sprint, allargando di pochissimo il piattone e spedendo a lato, con Musso che poteva solo guardare in questa circostanza. Gli elvetici però si difendono bene, chiudendo gli spazi e adattandosi ai movimenti dei giocatori offensivi nerazzurri. Così le occasioni sono davvero pochine, da una parte e dall'altra, nonostante l'intensità della sfida.
Niente partenza sprint come a Villarreal per l'Atalanta, anche se Zapata prova subito a mettersi in proprio con una pericolosa discesa con cui fa fuori due difensori, salvo poi sparare addosso a Von Ballmoos in mezzo alla porta. Lo Young Boys prova a difendersi con ordine, senza dare troppo spazio all'Atalanta, che perde subito Goens per un infortunio senza contrasto da parte dell'avversario. In compenso, come contro la Fiorentina, viene annullato un gol a Djimsiti con l'ausilio del Var: fuorigioco netto di Toloi in principio di azione.
Gli ospiti hanno qualche problema a ripartire, perché la pressione nerazzurra è costante. Quando ci riescono però sono dolori, come quando Elia brucia il diretto avversario, Maehle, sullo sprint, allargando di pochissimo il piattone e spedendo a lato, con Musso che poteva solo guardare in questa circostanza. Gli elvetici però si difendono bene, chiudendo gli spazi e adattandosi ai movimenti dei giocatori offensivi nerazzurri. Così le occasioni sono davvero pochine, da una parte e dall'altra, nonostante l'intensità della sfida.
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