
Coppa Italia, trionfa il Bologna. Italiano: "Non potevo perdere la quarta finale"
23:40 - Tra poco Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna, parla in conferenza stampa dopo il trionfo in finale di Coppa Italia contro il Milan.
00:35 - Inizia la conferenza stampa.
Qual è il vostro segreto?
"La partita di venerdì ci ha lasciato tanto. Abbiamo disputato una grandissima gara, approcciata benissimo con ritmo, qualità e intensità. Dopo il gol di Ndoye abbiamo cercato di portare a casa la coppa. Il Milan ha rifatto la mossa che gli ha fatto vincere la partita venerdì, ma noi abbiamo risposto e non abbiamo permesso loro di essere pericolosi, vincendo. Sono felice per i ragazzi, per lo staff, per Saputo, Fenucci, Sartori, Di Vaio, il magazziniere, l'autista e la segreteria, Casteldebole tutto. Vederli piangere è un'emozione incredibile".
Questa è la notte più bella per lei da allenatore?
"Sì, è la gioia più grande da quando faccio calcio, sia da giocatore che da allenatore. Vedevo questa coppa da ragazzino sul divano e vedevo entusiasmo, ora la solleviamo noi. Dopo tre finali perse non potevo accettare di pensare di perderne una quarta e alla fine ecco il trofeo. Saputo è ambizioso e gli piace vincere, sono convinto farà crescere ancora la società".
Come ha gestito l'idea di poter perdere un'altra finale?
"Sai che stasera questa roba mi ha fatto vincere? Chissà cosa sarebbe venuto fuori domani... E allora dovevo impegnarmi a farmi eliminare prima nelle competizioni: non è che se arrivi in finale e non vinci sei perdente. Il percorso va riconosciuto, la coppa lo suggella. In tanti avrebbero straparlato, lascio da parte questo discorso. La coppa è una soddisfazione immensa: ho 47 anni, sono al quinto di Serie A e alla settima finale, sono felicissimo e dedico la vittoria ai ragazzi del mio staff che anche loro hanno temuto. E invece abbiamo gioito insieme".
Quindi ora con che fioretto festeggerà?
"Vediamo, avevo detto non ne avrei fatti più. Ci siamo preparati forte già dal giorno dopo San Siro, in cui avremmo dovuto fare giorno libero. Ma non potevamo farci sorprendere come venerdì: avevamo preparato ogni mossa, tutti sapevano che dovevano accettare certe cose e ha pagato".
Ha mantenuto fede alla sua promessa di riportare i bolognesi in piazza.
"Mi chiedevo cosa dovessimo inventarci, qualcosa andava escogitato. E ci siamo riusciti. Intanto farne muovere 30mila verso qui a Roma: quella curva... Stavolta mi sono rifiutato di uscire al riscaldamento, ho lasciato tranquilli i ragazzi. Ma uscendo, vedere quella bolgia dava i brividi. L'obiettivo era andare in fondo, abbiamo addirittura vinto".
Cosa ha visto quando ha scelto il Bologna? Cosa cambia la vittoria nelle sue prospettive?
"Intanto avevo avuto Sartori per 3 anni da calciatore al Chievo, ci conoscevamo bene. E dopo due-tre incontri, conoscendo anche Fenucci e Di Vaio, ho visto un bel progetto. Sapevo avremmo perso qualche pezzo importante ma sapevo che c'era una bella base e il lavoro ci ha permesso di arrivare dove siamo. Abbiamo confermato il livello, ora dobbiamo fare di tutto per mantenere questi standard. Al presidente non piace perdere...".
Questa è la sua vittoria: si toglie qualche sassolino dalla scarpa?
"Partire con un progetto nuovo perdendo quattro pilastri importanti, così restano solo le fondamenta e devi ricostruire tutto. Ma l'ho accettato, serenamente. Prima viene la soddisfazione di veder crescere la squadra, poi il trofeo. Io sono già contento quando i ragazzi mi seguono al campo, quella è una vittoria. Per me non esiste l'etichetta del 'perdente', però oggi è più bello gioire e non piangere. Ho pianto tanto e oggi ho lottato per evitare questo".
Il Bologna attuale è il più bello mai visto?
"Oggi gente non abituata all'ansia può giocare diversamente. Ma il Bologna ha fatto una grandissima partita, rimanendo attaccato a principi e organizzazione. Questo ci ha fatto vincere. Davvero un gran bel Bologna".
Si parla del suo rinnovo, a che punto siete?
"Avevamo aperto questo discorso, ci siamo detti che alla fine ne riparlavamo e lo faremo con grande serenità. Oggi Sartori mi ha rinfacciato che ci ho messo troppo a scegliere Bologna, si sta prendendo lui il merito (ride, ndr). Mi trovo molto bene qui".
00:49 - Termina la conferenza stampa.
00:35 - Inizia la conferenza stampa.
Qual è il vostro segreto?
"La partita di venerdì ci ha lasciato tanto. Abbiamo disputato una grandissima gara, approcciata benissimo con ritmo, qualità e intensità. Dopo il gol di Ndoye abbiamo cercato di portare a casa la coppa. Il Milan ha rifatto la mossa che gli ha fatto vincere la partita venerdì, ma noi abbiamo risposto e non abbiamo permesso loro di essere pericolosi, vincendo. Sono felice per i ragazzi, per lo staff, per Saputo, Fenucci, Sartori, Di Vaio, il magazziniere, l'autista e la segreteria, Casteldebole tutto. Vederli piangere è un'emozione incredibile".
Questa è la notte più bella per lei da allenatore?
"Sì, è la gioia più grande da quando faccio calcio, sia da giocatore che da allenatore. Vedevo questa coppa da ragazzino sul divano e vedevo entusiasmo, ora la solleviamo noi. Dopo tre finali perse non potevo accettare di pensare di perderne una quarta e alla fine ecco il trofeo. Saputo è ambizioso e gli piace vincere, sono convinto farà crescere ancora la società".
Come ha gestito l'idea di poter perdere un'altra finale?
"Sai che stasera questa roba mi ha fatto vincere? Chissà cosa sarebbe venuto fuori domani... E allora dovevo impegnarmi a farmi eliminare prima nelle competizioni: non è che se arrivi in finale e non vinci sei perdente. Il percorso va riconosciuto, la coppa lo suggella. In tanti avrebbero straparlato, lascio da parte questo discorso. La coppa è una soddisfazione immensa: ho 47 anni, sono al quinto di Serie A e alla settima finale, sono felicissimo e dedico la vittoria ai ragazzi del mio staff che anche loro hanno temuto. E invece abbiamo gioito insieme".
Quindi ora con che fioretto festeggerà?
"Vediamo, avevo detto non ne avrei fatti più. Ci siamo preparati forte già dal giorno dopo San Siro, in cui avremmo dovuto fare giorno libero. Ma non potevamo farci sorprendere come venerdì: avevamo preparato ogni mossa, tutti sapevano che dovevano accettare certe cose e ha pagato".
Ha mantenuto fede alla sua promessa di riportare i bolognesi in piazza.
"Mi chiedevo cosa dovessimo inventarci, qualcosa andava escogitato. E ci siamo riusciti. Intanto farne muovere 30mila verso qui a Roma: quella curva... Stavolta mi sono rifiutato di uscire al riscaldamento, ho lasciato tranquilli i ragazzi. Ma uscendo, vedere quella bolgia dava i brividi. L'obiettivo era andare in fondo, abbiamo addirittura vinto".
Cosa ha visto quando ha scelto il Bologna? Cosa cambia la vittoria nelle sue prospettive?
"Intanto avevo avuto Sartori per 3 anni da calciatore al Chievo, ci conoscevamo bene. E dopo due-tre incontri, conoscendo anche Fenucci e Di Vaio, ho visto un bel progetto. Sapevo avremmo perso qualche pezzo importante ma sapevo che c'era una bella base e il lavoro ci ha permesso di arrivare dove siamo. Abbiamo confermato il livello, ora dobbiamo fare di tutto per mantenere questi standard. Al presidente non piace perdere...".
Questa è la sua vittoria: si toglie qualche sassolino dalla scarpa?
"Partire con un progetto nuovo perdendo quattro pilastri importanti, così restano solo le fondamenta e devi ricostruire tutto. Ma l'ho accettato, serenamente. Prima viene la soddisfazione di veder crescere la squadra, poi il trofeo. Io sono già contento quando i ragazzi mi seguono al campo, quella è una vittoria. Per me non esiste l'etichetta del 'perdente', però oggi è più bello gioire e non piangere. Ho pianto tanto e oggi ho lottato per evitare questo".
Il Bologna attuale è il più bello mai visto?
"Oggi gente non abituata all'ansia può giocare diversamente. Ma il Bologna ha fatto una grandissima partita, rimanendo attaccato a principi e organizzazione. Questo ci ha fatto vincere. Davvero un gran bel Bologna".
Si parla del suo rinnovo, a che punto siete?
"Avevamo aperto questo discorso, ci siamo detti che alla fine ne riparlavamo e lo faremo con grande serenità. Oggi Sartori mi ha rinfacciato che ci ho messo troppo a scegliere Bologna, si sta prendendo lui il merito (ride, ndr). Mi trovo molto bene qui".
00:49 - Termina la conferenza stampa.
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