
In un Bologna che fatica a trovare il gol, arriva l'ennesima conferma: Orsolini è indispensabile
"Se giochiamo così, tutti gli avversari sono alla portata". Il grido di battaglia di Riccardo Orsolini è di quelli chiari, netti, pur arrivando dopo una sconfitta. Del resto, dal ko per 1-0 di Birmingham che rende amaro l'esordio in Europa League del Bologna, arriva una conferma. La maturità raggiunta da Orsolini, in campo e fuori, ne fa un elemento determinante del Bologna. Anche partendo dalla panchina.
Ma riavvolgiamo il nastro. In un Bologna che non ha trovato la rete in tre delle cinque gare di questa stagione (dopo che nella prima parte del 2025 solo in quattro partite non aveva segnato, 27 gare), l'ingresso di Orsolini nel secondo tempo ha fatto capire subito la differenza di spessore sulla fascia d'attacco. Una zona di campo inizialmente occupata da Federico Bernardeschi. Il 10 rossoblù è partito dal 1' in avanti assieme a Cambiaghi e Odgaard, scelte di Italiano "Perché nell'ultima gara abbiamo speso tanto con alcuni interpreti e anche a gara in corso possiamo determinare con i vari Orsolini, Rowe e Dallinga". Alla fine sarà proprio il primo, come detto, a rendersi subito pericoloso con una giocata che innesca la traversa clamorosa di Castro.
Di contro, un Bernardeschi sicuramente volenteroso, nella sua condizione sicuramente non ottimale, ma poco preciso quando conta. Dopo la parentesi canadese, l'ex Juventus è proprio uno di quei giocatori citati da Italiano alla viglia della gara, che "arrivano da concetti diversi" da quelli dell'attuale Bologna. Servirà tempo perché lui, come Rowe, si integrino in modo sufficiente da poter entrare nelle rotazioni. Ma ad oggi il divario è troppo ampio: il Bologna non può fare a meno di Orsolini.
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