Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / cagliari / Ex rossoblù
Mauro Bressan: “A Cagliari ho vissuto anni importanti. Trapattoni? Un gestore eccezionale, mi ha insegnato l’equilibrio”
ieri alle 21:45Ex rossoblù
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Mauro Bressan: “A Cagliari ho vissuto anni importanti. Trapattoni? Un gestore eccezionale, mi ha insegnato l’equilibrio”

Intervenuto ai microfoni del Doppio Passo Podcast, Mauro Bressan ha ricordato con emozione la propria esperienza in rossoblù e il rapporto con Giovanni Trapattoni, tecnico che lo volle sia a Cagliari che successivamente alla Fiorentina. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: “A Cagliari ho vissuto anni importanti. L’ambiente era caldo, passionale, e Cellino già allora molto presente e scaramantico: aveva mille riti, dal posto fisso in tribuna ai colori che non voleva vedere. Era un mondo a parte, ma autentico”.

Sul Trap, parole di grande stima e riconoscenza: “È stato un allenatore credibile, vero, che sapeva gestire il gruppo come pochi. È stato lui a volermi sia al Cagliari che alla Fiorentina. Il suo pregio maggiore era la capacità di gestire le persone: in Serie A non devi più insegnare la diagonale, devi saper trattare gli uomini. E lui sapeva come parlare a Bressan, come parlare a Batistuta, come parlare a un giovane”.

Un allenatore che, secondo Bressan, trasmetteva equilibrio e fiducia anche nei momenti più complicati: “Non si esaltava dopo una vittoria, non si abbatteva dopo una sconfitta: trasmetteva equilibrio e sicurezza. Quando perdevi, entrava nello spogliatoio e ti diceva soltanto: ‘Ragazzi, dai, ci vediamo domani e ne parliamo’. Rassicurante, mai aggressivo. Una persona eccezionale prima ancora che un tecnico”.