IL CALCIO SI LIVELLA

di Vittorio Sanna

Verrebbe da chiamarle le Nazionali senza filtro se non fosse che per chi supera i 50 anni si penserebbe subito alla marca di sigarette. In questo caso niente dita gialle ma facce bianche perché tante nobili squadre impallidiscono di fronte a squadre (Nazionali, appunto) che ormai non sono una banda di scappati di casa. Vincono le Far Oer  contro la Turchia, segna Gibilterra, segnano anche Andorra e San Marino. È vero che i livelli di National League tengono conto proprio delle fasce di rendimento ma è altrettanto vero che se vai a cercare conferme nelle squadre giovanili scopri che comunque qualcosa è cambiato. Non ti fumi più le piccole nazionali che si presentavano del tutto sprovvedute. Frontiere aperte per calciatori e tecnici portano indietro un’organizzazione e una tecnica crescente anche nelle piccole realtà. La cultura viaggia e molte volte le squadre che contano su un patrimonio di persone numericamente inferiore si organizzano al meglio per lavorare con criterio, non possono permettersi sprechi.

Il resto lo fa la passione, la voglia di mettersi in mostra, la determinazione. Non ci sono i divi che fanno spallucce e vanno con scarso spirito a trascorrere altri ritiri, altre trasferte, altri logorii. Ci sono calciatori motivati. Un confine ideale che possiamo utilizzare anche per capire come l’Italia possa avere tante facce. Ha quella pigra e sdegnata che non si qualifica al mondiale quasi fosse un torto subito. Ma non si tratta di avere un cassonetto al posto del cuore ma di non sentire molto spesso il richiamo della maglia come si sente quello del grande guadagno. Mancini da l’impressione di averlo capito da tempo e laddove c’è da rifondare predilige i calciatori trascurati dalle società, che spesso non vedono il campo, ancora giovani e scalpitanti, ai senatori che giocano in punta di piedi aspettandosi anche di essere ringraziati. Gli stessi giovani che portano in gloria l’Italia fino all’Under 21 stanno diventando di mestiere giocatori di un esercito azzurro che si distingue dal club. Ben vengano a giocare con determinazione solo nell’occasione nazionale. Almeno permettono ancora l’identificazione di quei valori cari allo sport e sempre più rari nel calcio professionistico. Non al denaro ma all’amore e al cielo. Sperando che serva ad una attenta riflessione: la forza emotiva dei giovani non può essere dispersa e andrebbe preferita al solo curriculum, valorizzando sul serio, alla Mancini, il trascurato Settore Giovanile Italiano.

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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.