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Cagliari, Nainggolan: "Mi sento un po' sardo, attendiamo notizie. Vivo serenamente la reclusione"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 22 marzo 2020, 21:35Serie A
di Rosa Doro

Cagliari, Nainggolan: "Mi sento un po' sardo, attendiamo notizie. Vivo serenamente la reclusione"

Ospite di #IorestoacasaCasteddu, in diretta Instagram con il Cagliari Calcio, Radja Nainggolan ha parlato di molti temi:

Come stai?
"Alla grande. La reclusione la vivo serenamente, aspettiamo notizie nuove per riprendere a giocare, penso sia quello che aspettiamo tutti. Siamo in attesa".

Come passi le tue giornate?
"Sì giochiamo alla play perché stare così tanto a casa non è un'abitudine. È l'unico sfogo che abbiamo, facciamo un po' di risate tutti insieme, cerchiamo di ammazzare il tempo. C'è chi pulisce, c'è chi cucina..."

Ascolti anche la musica?
"Sì, ho il djset, ogni tanto lo accendiamo per fare un po' di casino e inventarci qualcosa in queste giornate che altrimenti sarebbero tutte uguali. Oltre la play guardiamo anche serie tv, ho perso la cognizione del tempo".

Che bambino sei stato tu da piccolo?
"Sono stato un bambino cresciuto con tante difficoltà, ho preso la vita per come sono cresciuto, vivendo alla giornata. Ricordandosi da dove viene... Ero una testa calda, adesso sono migliorato. Ho 32 anni, si cresce".

È vero che ti hanno scambiato per un terrorista una volta, è vero?
"Sì sì, è successo in Belgio nel periodo dei tanti attentati. Ero con un amico, ci ha fermato la polizia ma poi ci hanno riconosciuti e hanno fatto una foto. Eravamo un gruppetto 'di tutti colori' e hanno pensato male".

Tornerai con la cresta?

"Avevo detto che la cresta non l'avrei più fatta dopo i trent'anni, poi l'ho rifatta all'Inter ma dopo un po' l'ho tolta, non credo la rifarò. Ogni volta poi è difficile tagliarla perché vedi tutti i bambini che ti imitano e dispiace".


Tre centrocampisti che ti piacciono?
"Domanda difficile... A me è sempre piaciuto Modric, perché è un tutto fare e fa sempre tutto bene. Seedorf che era una potenza assurda, era l'unico che non mi ha mia fatto trovare la palla, ho sempre rosicato. Ho giocato con tanti giocatori forti, Strootman prima dell'infortunio era fortissimo, De Rossi era fenomenale, Pjanic qualitativamente è uno dei migliori. Brozovic che all'Inter fa sempre il suo, gioca sempre bene e sta facendo tanto. Barella sta dimostrando che è un giocatore da grande squadra, alla sua età sta dimostrando tanto. Ce ne sono tanti, questi però sono quelli a cui sono più legato perché ci ho giocato. Con Strootman, De Rossi e Pjanic era un centrocampo fortissimo".

Ti senti un po' sardo?
"Io mi sento sempre un po' sardo, il motivo per il quale sono tornato, l'anno del centenario e hanno fatto investimenti importanti anche se ultimamente non era andata benissimo. Ci siamo tolti un po' di soddisfazioni però e penso mancano tredici partite, siamo sempre lì, il calcio va giocato e vedremo. Sono molto legato qua, come sono legato in tutti i posti in cui sono stato. Sono rimasto in buoni rapporti con tutte le persone con le quali ho lavorato, mi faccio volere bene anche se a volte scrivono che do problemi agli spogliatoi però sono cose inventate, non credo di aver mai creato certi problemi. Non ho mai dovuto raccontare cavolate, ho sempre detto quello che penso e non vedo perché dovrei inventarmi certe cose".

Vedi similitudini tra New York e Milano?
“Sì, però io noto che in Italia entro nei negozi, saluto i commessi e finisce lì. Negli Usa cominciano a dirti: ‘Wow, che scarpe belle che hai’… Un altro livello di persone, molto più piacevole fare le cose lì”.

La cena.
“Mangio sempre un pezzo di carne con l’insalata, perché stando fermi si deve stare attenti a quello che si mangia”.

Riesci ad allenarti a casa?
“Sì, ci han portato delle bici. Anche se ogni giocatore ha bisogno di un allenamento specifico, la bici non è un allenamento speciale per me ma dobbiamo accontentarci. Il problema è che io a casa non facevo mai nulla, ora sono obbligato”.

La prima cosa che farai quando si tornerà alla normalità?
"Pensavo mi avresti chiesto quando avrei smesso... Avevo sempre detto che volevo giocare fino a 34 anni, ma spero di giocare fino a 50 anni adesso, perché stare 24 ore a casa non fa per me. Quando finisce questa situazione, invece, mi farò una bella serata come una volta".