Berti maglia azzurra sulla Marmolada: non è quella del miglior scalatore

Simpatico siparietto oggi sulle strade del Giro d'Italia, con la tappa regina che prevedeva l'arrivo sul Passo Fedaia, noto anche come Marmolada, prima della crono finale di domani a Verona.

Tommaso Berti, da sempre appassionato ciclista, aveva infatti da tempo deciso di partire insieme ad alcuni amici della sua Calisese alla volta del tappone alpino del Giro d'Italia, portandosi addirittura le bici (elettriche) per scalare il passo nel quale Marco Pantani nel 1998 partì per conquistare la sua prima maglia rosa. Maglia sponsorizzata Orogel e cappellino "Senza Pianura": ecco la divisa d'ordinanza del giovane Berto. Poi striscione "Calisese-Fedaia solo andata, il Tad c'è", dove Tad è un acronimo per "Tour ad Calseis", gruppo ciclistico goliardico della frazione di Cesena di cui Berti fa parte.

Proprio mentre era in vetta a fare il tipo per Vincenzo Nibali, guarda caso anch'egli soprannominato squalo proprio come Berti, è arrivata in sede a Cesena la notizia della sua convocazione nella nazionale Under 18 per uno stage ed una amichevole contro i pari età della Roma.

Subito sono partite le telefonate e gli sms alla volta di Berti che si trovava però... fuori campo. In cima alla Marmolada, infatti, almeno nel punto prescelto dal talento di Calisese per fermarsi ad assistere al transito della carovana del Giro, non c'era rete. Solo dopo aver visto transitare la maglia azzurra, simbolo del miglior scalatore del Giro, Berti si è infatti casualmente spostato in un punto con miglior ricezione per scoprire di essere diventato anch'egli... maglia azzurra, questa volta però in ambito calcistico e nazionale.

Per Berti una grande sorpresa e festa e al tempo stesso un ottimo riconoscimento al lavoro svolto dal nuovo settore giovanile, rinato dalle ceneri del fallimento.