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Perché la Lazio si troverà davanti uno Zenit diverso in Champions League
Lo Zenit San Pietroburgo, come le altre squadre russe che zoppicano in Europa, è vittima della rivoluzione del regolamento delle rose in patria. Non più di otto giocatori stranieri in squadra, sicché questi son stati largamente spremuti dai club in questo ampio inizio di stagione. Che ha visto i club russi giocare anche più gare rispetto alle squadre dell'occidente europeo. Per capire: il portiere Mikhail Kerzhakov ha giocato 1710 minuti. Francesco Acerbi, sempre presente in casa Lazio, 990. Per lo Zenit sarebbe il nono come minutaggio. E questo racconta anche la fatica stagionale, dove otto su tredici dei più schierati sono stranieri.
I perché della scelta La Federcacio russa ritiene che così la cantera dei club russi verrà valorizzata, che i ragazzi giocheranno e dunque matureranno. Però è un'idea che se dovesse materializzarsi, andrebbe soltanto a concretizzarsi in futuro. E lo scontro continuo sul mercato tra le grandi per i migliori, che difficilmente cambiano squadra, non favorisce lo sviluppo dei club in Europa. Il rendimento delle società tra Champions ed Europa League lo dimostra.
Un altro Zenit Per questo la sosta Nazionale era attesa dai club russi come poche altre. Per riprender fiato, per avere giocatori comunque spolverati e pronti per ripartire. Il primo colpo non è stato facile da assorbire anche perché è stata una trasferta importante come Grozny, gara finita 2-2 e senza le punte Azmoun e Driussi con Malcom solo in panchina. Però la condizione sa tornando, in attesa di un nuovo tour de force, aspettando la lunga sosta che inizierà a fine dicembre e che vedrà lo Zenit ripartire a giocare il 20 febbraio. Ecco perché ora è il mese realmente più importante per tutte le russe. Perché c'è da stringere i denti e gettare il cuore oltre l'ostacolo. E il regolamento.
I perché della scelta La Federcacio russa ritiene che così la cantera dei club russi verrà valorizzata, che i ragazzi giocheranno e dunque matureranno. Però è un'idea che se dovesse materializzarsi, andrebbe soltanto a concretizzarsi in futuro. E lo scontro continuo sul mercato tra le grandi per i migliori, che difficilmente cambiano squadra, non favorisce lo sviluppo dei club in Europa. Il rendimento delle società tra Champions ed Europa League lo dimostra.
Un altro Zenit Per questo la sosta Nazionale era attesa dai club russi come poche altre. Per riprender fiato, per avere giocatori comunque spolverati e pronti per ripartire. Il primo colpo non è stato facile da assorbire anche perché è stata una trasferta importante come Grozny, gara finita 2-2 e senza le punte Azmoun e Driussi con Malcom solo in panchina. Però la condizione sa tornando, in attesa di un nuovo tour de force, aspettando la lunga sosta che inizierà a fine dicembre e che vedrà lo Zenit ripartire a giocare il 20 febbraio. Ecco perché ora è il mese realmente più importante per tutte le russe. Perché c'è da stringere i denti e gettare il cuore oltre l'ostacolo. E il regolamento.
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