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In Italia pochi talenti? Fabregas: "Parlo dei giovani: quanti sono pronti in Primavera?"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 21:53Serie A
di Daniele Najjar

In Italia pochi talenti? Fabregas: "Parlo dei giovani: quanti sono pronti in Primavera?"

Nel corso della conferenza stampa tenuta oggi il tecnico del Como, Cesc Fabregas, è tornato a parlare del tema dei pochi talenti che ci sono in Italia. Il tecnico ha spiegato che è filtrato il messaggio sbagliato: "Pioli non è d'accordo? Sì, lo so, magari perché non so l'italiano. Io parlo di talento giovane, non in generale. Lui è l'allenatore della Fiorentina, una delle 6-7 più forti d'Italia. Io parlavo di Serie B e C, di poter portare qua gente giovane. Kean è un attaccante da 50 milioni, Fagioli giocava alla Juventus. Io volevo dare un altro messaggio. Io parlavo di talenti italiani della Primavera: sono preparati ad andare in Serie A? Per il nostro gioco io non li ho trovati. Speriamo che il Como continui a crescere e diventi una squadra molto forte in futuro. I giocatori italiani della Fiorentina sono molto forti e sono già affermati, esperti. Io parlavo di 20-23 anni". Una lettura sull'attacco: Morata ha toccato più palloni fuori area. Ma Fabregas vuole il giocatore che giochi sempre o che segni sempre? "Se la squadra ha vinto sono contentissimo. Noi però non siamo una squadra dominante, quello che succede al City contro il Napoli in Italia non succede. Ovviamente perché il Napoli era in 10 al minuto 20. In Italia tutti sono molto coraggiosi ad andarti a prendere, ad aggredirti. Io mi sento comodo così perché so che con la qualità che abbiamo, con 3-4 ripartenze come contro il Bologna, alcune palle poi diventeranno gol. Fare o meno gol fa sicuramente la differenza, però per me l'attaccante deve saper giocare. Immagina Vardy che non toccava la palla con il Leicester ma che andava a una velocità incredibile, che si mangiava la palla... per andare a uomo guarda Hojlund contro Pongracic. Noi non abbiamo quel tipo di giocatore e preferisco il venire a giocare un po' di più al momento giusto. Poi un attaccante vive di gol e assist".