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Dal metodo Sartori all'algoritmo, da quello di Marotta agli scienziati di Klopp, c'è un solo Sacro Graal e un segreto dietro ai progetti che funzionano. La ricerca della funzionalità: dal caso Calafiori alle punte di Allegri

Dal metodo Sartori all'algoritmo, da quello di Marotta agli scienziati di Klopp, c'è un solo Sacro Graal e un segreto dietro ai progetti che funzionano. La ricerca della funzionalità: dal caso Calafiori alle punte di AllegriTUTTO mercato WEB
venerdì 22 dicembre 2023, 18:00Editoriale
di Marco Conterio
Conduttore su Radio Sportiva, in RAI con 90° Minuto e Calcio Totale, è uomo mercato ed editorialista di Tuttomercatoweb

C'è una parola magica che in pochi finora hanno scoperto nel mondo del calcio, del mercato e dello scouting. Funzionalità. E' il Sacro Graal, è la chiave affinché il margine d'errore diminiusca. Le variabili sono troppe affinché tutto quel che viene pianificato riesca senza intoppi, è nella natura umana, dunque dei giocatori, degli allenatori, dei dirigenti, dei momenti, degli attimi, delle zolle, della pioggia e del vento. Però 'funzionale' è l'obiettivo che ogni direttore sportivo, ogni capo osservatore, ogni dirigente, ogni società dunque, dovrebbe avere in fase di campagna recruiting e poi d'acquisti.

La funzionalità come obiettivo principale
C'è una storia che forse più di ogni altra racconta al meglio quanto la funzionalità sia più importante del valore assoluto del calciatore. Perché di giocatori forti è pieno il mondo, a ogni latitudine. Non è questo il punto, la chiave di volta è un'altra. Il bravo direttore sportivo e il bravo capo scout si riconoscono quando riescono a individuare il calciatore, dunque l'uomo, che meglio si addice al proprio allenatore, che meglio può integrarsi nel tessuto sociale e culturale e linguistico del proprio spogliatoio. Che meglio possa colmare le lacune o migliorare le virtù tecniche e tattiche della propria squadra. Che più di altri possa offrire variabili tecniche, che pure riesca ad adattarsi nel minor tempo possibile alla città, alle pressioni, lui come la sua famiglia.

L'esempio di Calafiori al Bologna
Conoscenza. Questa è la chiave affinché tutto funzioni e quella di Riccardo Calafiori al Bologna è forse la storia che meglio racconta questi step: è stato una promessa mancata della Roma. E' andato al Genoa dove non è riuscito a imporsi. Al Basilea ha vissuto una stagione alterna, l'arrivo di Vogel in panchina che lo sposta al centro lo trasforma anche tatticamente. D'estate ha qualche richiesta, compresa quella del Milan che lo cerca come riserva di Theo Hernandez ma non convinto non affonda il colpo. Al Bologna fa dieci minuti da terzino sinistro e poi Thiago Motta lo sposta al centro, con Sartori che lo aveva preso proprio per queste caratteristiche, per questa sua duttilità. Per soli 4 milioni, ha un centrale di livello assoluto, adesso tra i migliori di tutto il campionato italiano (è nella top 5 per media voto su TMW). Conoscere il calciatore, individuarne le potenzialità inespresse, capire che per caratteristiche sarebbe stato l'ideale per il proprio allenatore, è stata la chiave di un acquisto riuscito, economicamente e tatticamente.

Chiesa e Vlahovic, una storia di scarsa funzionalità
Funzionalità. Le parole di Federico Chiesa sul gioco più offensivo di Luciano Spalletti, sul ruolo dove gioca in Nazionale piuttosto che con la Juventus, non deve essere interpretato come un j'accuse a Massimiliano Allegri. La differenza realizzativa tra lo straordinario Dusan Vlahovic di Vincenzo Italiano e quello a fasi alterne della Juventus, non deve esser altrettanto visto come un atto d'accusa al tecnico livornese. Semplicemente, sono due giocatori che si adattano al gioco del proprio allenatore che, viceversa, cerca e prova di adattarsi alle loro caratteristiche. E' questo il punto, sia in fase di ricerca dei calciatori che degli allenatori (ancor di più). La funzionalità deve essere la chiave, per questo i Presidenti devono demandare la scelta dei tecnici a uomini di campo e di calcio come i direttori sportivi e non essere dei decisionisti totali. Perché a ciascuno il suo, dunque nessuno più di un ottimo ds deve capire chi possa essere la miglior guida tecnica per i calciatori in rosa (e che meglio si sposi anche con la sua filosofia). Chiesa, Allegri e Vlahovic hanno avuto percorsi di andata o ritorno a Torino in modi e tempi diversi, ma che evidentemente mal combinano le proprie caratteristiche insieme.

Da Corvino all'algoritmo, dagli scienziati di Klopp alla filosofia di Marotta e Paratici. Non c'è una strada unica
Così torniamo alla ricerca del Sacro Graal. Come fare a raggiungerlo nel minor tempo possibile, qual è la strada giusta? La risposta, anche qui, è altrettanto semplice (e complessa). Non c'è una strada unica, una risposta sola, a patto che ogni via per raggiungerlo sia quella della funzionalità al progetto e all'unione di vedute, intenti, scopi. E' giusta, e lo ha dimostrato la storia, la via Santommasiana di Pantaleo Corvino, Giovanni Sartori e Guido Angelozzi, del 'se non vedo non credo', ovvero quella di vecchi saggi del calciomercato e dello scouting sul campo, de visu. Il mondo contemporaneo ci ha fornito mezzi e strumenti straordinari per lo studio dei calciatori. Wyscout, TransferRoom, StatsBomb, Kama, Opta, Comparisonator, chi più ne ha più ne metta. Il tanto discusso algoritmo, se non banalizzato, è qualcosa di meravigliosamente utile. Il tuo tecnico ha bisogno di un centrocampista dal piede X, che sappia gravitare in determinate zone di campo, dal fisico Y, che in fase di pressione faccia questo o quello, che prediliga un certo tipo di lanci o passaggi, eccetera eccetera? Gli strumenti che abbiamo permettono di fare delle shortlist, di scremare, di ridurre i tempi, di andar poi a visionare in video e poi dal vivo determinati calciatori. C'è poi il fattore umano, quello familiare, quello linguistico (tutti quelli del primo capitolo), che un bravo comparto scouting deve studiare e analizzare perché la tattica da sola non basta, così come i freddi numeri. Sono tutte elementi che insieme devono portare alla parola magica. Funzionalità. Così possono essere giuste la ricerca dell'occasione di mercato di Giuseppe Marotta, la sfrenata ricerca del talento giovane di Todd Boehly, la ricerca dell'impossibile di Fabio Paratici, del talento in Sudamerica o in Scandinavia o chissà dove di tutti i grandi scout e dirigenti del nostro calcio. Senza scordare mai il fine ultimo. Quella parola chiave, che i matematici o i pratici, dunque gli integralisti dall'una o dall'altra parte, spesso scordano. Funzionalità.

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