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Immaginate Conte nell'Inter attuale: quante volte avrebbe già dato le dimissioni perché non aveva il portiere fino a ieri? Senza contare Scamacca. La Juventus non riesce a incidere, in balia di se stessa. Ma la UEFA gli ha fatto un favore

Immaginate Conte nell'Inter attuale: quante volte avrebbe già dato le dimissioni perché non aveva il portiere fino a ieri? Senza contare Scamacca. La Juventus non riesce a incidere, in balia di se stessa. Ma la UEFA gli ha fatto un favoreTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 5 agosto 2023, 15:22Editoriale
di Andrea Losapio

Il mercato dell'Inter sembra paradossale. Dopo i cinquantacinque milioni presi per la cessione di Onana, non c'è stato un movimento lineare da parte dei nerazzurri. Perché se è vero che Samardzic arriverebbe più o meno gratuitamente, dall'altro i ruoli chiave non sono ancora coperti. Vero è che manca solo visite mediche e ufficialità per Sommer, ma manca un altro portiere (non dovesse essere ascoltato il partito pro Stankovic) e l'attaccante chiave. Su Sommer la si è andati decisamente per le lunghe: voleva l'Inter e Inter è stata, poiché c'è stato un interessamento dall'Arabia per lo svizzero che, però, ha rifiutato: lui voleva giocare in Italia, l'accordo c'è ora, ma la manovra è parsa elefantiaca.

Anche perché poi c'è il capitolo attaccante, con Scamacca che aveva sì dato la priorità ai nerazzurri di Milano salvo poi flirtare in modo sempre più importante, probabilmente decisivo, con l'Atalanta. I primi cercano di mantenere il fronte compatto per poi scegliere (il preferito resta comunque Morata), mentre i bergamaschi ci hanno provato con forza ieri andando a rasentare il tetto ingaggi, cioè tre milioni più bonus. Che però l'Atalanta non si fermerà a solo un acquisto - De Ketelaere in caso dicesse sì - è abbastanza pacifico. Certo, c'è sempre la questione Zapata da valutare - è il preferito di Palladino - ma quasi certamente arriverà un ulteriore attaccante per rinforzare il reparto. Tornando all'Inter: il rischio è che sia un ciapanò, un prendere quel che rimane se non ci dovesse essere un'accelerata nelle operazioni. Anche perché a una certa i club possono stancarsi dell'impasse.

Sarebbe visionario, in questo senso, immaginare Conte sulla panchina dell'Inter attualmente. Simone Inzaghi non è per niente contento di quello che sta succedendo, lo ha mostrato più volte privatamente, pubblicamente non può farlo. Normale, pacifico. Conte avrebbe dato le dimissioni o cercato la buonuscita perché non sarebbe una situazione accettabile per lui. Inzaghi invece deve fare buon viso a cattivo gioco, ma il rischio è che prima o poi qualcosa si possa rompere negli equilibri interni. È surreale che dopo più di un mese dall'addio di Handanovic non ci sia il secondo, almeno non quello voluto dalla dirigenza.

Se Atene piange, Sparta non ride. Perché la Juventus è invischiata nelle sabbie mobili di un autofinanziamento che sembra bloccare tutto. La realtà è che lo scambio Lukaku-Vlahovic è l'unico modo per fare mercato in una certa maniera, per rinforzare la squadra. La squadra è praticamente la stessa dell'anno scorso, le offerte faticano ad arrivare, dietro Bonucci dovrebbe uscire ma di fatto non ha destinazioni possibili. Si può dire che la Juve è in balia dei suoi conti, di sé stessa, castrata da quelle che sono state scelte miopi da parte di Agnelli. Però la UEFA gli ha fatto un favore, perché senza Conference c'è solo un fronte dove agire compatti, quello del campionato. L'anno prossimo ci andranno cinque squadre, in Champions. Ecco, è l'obiettivo di tutte le prime sette. Ed è per quello che Allegri vuole Lukaku: è il centravanti perfetto per diminuire al massimo i rischi del suo modo di giocare.

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