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FIORENTINA VIA DAL FRANCHI ANCHE COL "PROGETTO COMMISSO"
mercoledì 29 marzo 2023, 10:03L'opinione
di Donato Mongatti
per Firenzeviola.it

FIORENTINA VIA DAL FRANCHI ANCHE COL "PROGETTO COMMISSO"

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti nel 1991 in “Amici Mai”. Ma oltre agli amori, alle volte, capita che ritornino tra le mani gli studi di ristrutturazione e consultandoli si possa fare un po' di chiarezza. Ricordate quando nel 2019, a pochi mesi dal suo arrivo a Firenze, il Presidente Commisso illustrò informalmente al Comune e alla Soprintendenza un'idea di ammodernamento dello stadio Franchi, firmata dall'architetto di fama internazionale Marco Casamonti? Ebbene anche quell'ipotesi prevedeva che durante una importante fase dei cantieri la Fiorentina abbandonasse l'impianto di Campo di Marte. Per oltre un anno. È quanto emerge consultando lo studio, rilegato in un bel volume a colori, in formato A3 e carta patinata.

La settimana scorsa il Sindaco Dario Nardella ha annunciato che il Club viola nelle stagioni 2024-25 e 2025-26 dovrà abbandonare l'impianto progettato dall'ingegner Nervi, per far sì che i lavori di ristrutturazione (che inizieranno a fine 2023-inizio 2024, ma senza sfrattare fino a fine campionato la Fiorentina) possano concludersi nei tempi imposti dai fondi per gli interventi finanziati dal PNRR. Apriti cielo. Una soluzione scontata e condivisa dalla Società gigliata. La notizia però ha destato le menti dormienti che hanno alzato le barricate e fatto partire la gara a chi la sparava più grossa.

Tra le favole e le barzellette spacciate, prima di approfondire più avanti l'idea Casamonti del 2019, spiccano fulgide le novelle sulla proroga della convenzione per la prossima stagione e l'assurda teoria che in caso di lavori al Franchi o abbandono del Centro Sportivo “Astori” per trasferirsi in quello di Bagno a Ripoli, nulla sarebbe cambiato per quanto riguarda in canone. Si è ignorato una delibera di Giunta del 15 febbraio 2022 dove, oltre a prolungare la concessione per il campionato in corso, in previsione di un possibile avvio della ristrutturazione durante il 2023-24, si garantisce la riduzione del corrispettivo.

Questo un passaggio di quanto si legge nella delibera, che qualunque soggetto di buona volontà può trovare disponibile sul sito dell'Amministrazione cittadina: «di rideterminare di comune accordo con ACF Fiorentina ed in modo proporzionale il corrispettivo annuale previsto dall’art. 16 della Convenzione, qualora nella stagione sportiva 2023/2024 o parte della stessa dovesse determinarsi un utilizzo parziale e/o comunque ridotto, rispetto a quanto previsto nella Convenzione, degli spazi a disposizione della ACF Fiorentina riferibili allo Stadio Comunale “Artemio Franchi” e del complesso attiguo dei “Campini”».

Torniamo, però, alla ristrutturazione ipotizzata da Casamonti del settembre 2019. Si prevedeva di demolire le curve Fiesole e Ferrovia per poi ricostruirle vicino al campo, coprire l'intero impianto e, oltre a realizzare un limitrofo parcheggio a raso, di edificare nuove funzioni all'interno dell'impianto (bar, ristoranti, skybox, aree lounge, spazi commerciali, eccetera). Scorrendo le tavole si legge che l'intervento avrebbe comportato 28 mesi di lavori: 14 con la possibilità di ospitare il pubblico per le partite (con capienza ridotta) e 14 mesi senza spettatori (durante le fasi di installazione della copertura).

Naturalmente, allungando i tempi degli interventi, non è da escludere che si sarebbe potuto continuare ad accogliere i tifosi anche durante i lavori per montare la copertura, ma questo lo diciamo noi, non quanto indicato nello studio di ristrutturazione. A stabilire la capienza, di volta in volta, sarebbero state le autorità competenti (con la concreta possibilità di limitazione degli spettatori anche rispetto alle sedute disponibili al di fuori dalle aree di cantiere).

All'idea illustrata a Comune e Soprintendenza, come sappiamo, non seguì un percorso autorizzativo formale e il successivo decreto di vincolo sul Franchi chiarisce che le demolizioni ipotizzate non sarebbero mai state concesse.

Non mancano però gli spunti interessanti. Alcuni rendering sono affascinanti. E nei 37.000 posti totali che sarebbero derivati c'è un evidente punto in comune col progetto di ARUP, che si è aggiudicato il concorso bandito da Palazzo Vecchio: la tanto perculata copertura lineare, si ritrova anche nell'idea di Casamonti. L'archistar fiorentino, evidentemente, conosce bene la città e i vincoli paesaggistici del suo skyline, pertanto non ha proposto soluzioni “catafalco”, ma snelle ed essenziali. Se il suddetto progetto fosse stato presentato alla città, chissà se le critiche per il “tetto” sarebbero state le stesse rivolte ad ARUP, ma l'ipotesi è sfumata e non lo sapremo mai.

Poi dal “buttiamo giù le curve”, si passò al “buttiamo giù ogni cosa” (con a corollario una manifestazione con stendardi e pinze demolitrici schierate a guisa di parata bellica). Radendo al suolo tutto dove si sarebbe giocato? Ma queste sono domande fin troppo banali.

Certa e non banale è la prospettiva di dover giocare lontano dal Franchi per due stagioni: un problema non di poco conto, anche se ampiamente prevedibile. Comunicare, seppur in accordo con ACF Fiorentina, che il Club deve migrare per due campionati, è stata una mossa opportuna da parte del Sindaco? Una dichiarazione congiunta (di ACF e Comune), con tutte le rassicurazioni e prospettive del caso, avrebbe evitato parte del qualunquismo e del pressappochismo al quale abbiamo assistito in questi giorni ma, probabilmente, non mancheranno i colpi di scena.

Intanto, a proposito di sorprese, lunedì sera è arrivata la frenata da parte della Commissione europea sulla ammissibilità di parte dei fondi stanziati per la ristrutturazione del Franchi. Sono in discussione i 55 milioni del contributo relativo ai Piani Urbani Integrati. Dal Comune di Firenze spiegano che, a braccetto col Governo, forniranno “tutti i chiarimenti e le indicazioni tecniche, economiche e giuridiche per motivare la correttezza della procedura e l’ammissibilità del finanziamento” (concetti ribaditi ieri da Nardella in un incontro con la stampa). In attesa di conoscere l'esito, la procedura per la ristrutturazione del Franchi va avanti, la risposta tra circa un mese.