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LE TANTE, TROPPE FACCE DI UNA FIORENTINA DISCONTINUA. FRA SCARSA PERSONALITA' E PROBLEMI STRUTTURALI IL RISCHIO E' QUELLO DI PERDERSI NEI MESI DECISIVI. GENOA, ULTIMA CHIAMATA PER IL 7° POSTO. GILARDINO PIACE MA PALLADINO E' GIA' UN ALLENATORE PRONTOTUTTO mercato WEB
domenica 14 aprile 2024, 00:00L'editoriale
di Luca Cilli
per Firenzeviola.it

LE TANTE, TROPPE FACCE DI UNA FIORENTINA DISCONTINUA. FRA SCARSA PERSONALITA' E PROBLEMI STRUTTURALI IL RISCHIO E' QUELLO DI PERDERSI NEI MESI DECISIVI. GENOA, ULTIMA CHIAMATA PER IL 7° POSTO. GILARDINO PIACE MA PALLADINO E' GIA' UN ALLENATORE PRONTO

L'ultimo periodo ha confermato come la Fiorentina, suo malgrado, ha più facce. Talmente tante che spesso diventa complicato capire qual è la versione originale. Nell'arco di venti giorni infatti ha prima perso male in casa con il Milan, per poi battere nell'andata della semifinale di Coppa Italia con pieno merito l'Atalanta senza prendere nessun gol e segnandone solamente uno – ma poteva e doveva farne almeno altri due. Poi è uscita senza punti dal confronto contro la Juventus dove avrebbe meritato qualcosa di diverso anche alla luce della buona prestazione che invece è mancata in Repubblica Ceca dove è finita per sbattere sul muro del Viktoria Plzen. Il luogo comune che viene spesso recitato a memoria nel mondo del calcio per nascondere (male) alcuni problemi di identità o di interpretazione – cioè che ogni partita è una storia a sé – non regge. Una squadra come la Fiorentina infatti, arrivata a giocarsi robe importanti, nei mesi che indirizzano e possono determinare un'intera annata dev'essere tutt'altro che ondivaga. Il concetto vale specialmente per le prestazioni, da cui poi dipendono i risultati, oltre che per alcune qualità come personalità e maturità che devono esserci sempre. Perché sono i jolly che finiscono per fare la differenza e scavare il solco fra una squadra top e un'altra che ambisce a diventarci.

Struttura e scelte La Fiorentina è ancora nella seconda fase, non solo per "colpa" delle sue tante e variegate sfaccettature ma anche per come è stata assemblata, costruita e rifinita. La forza media della squadra infatti non è superiore rispetto a quella della passata stagione, i singoli hanno over performato fino alla fine del 2023 quando addirittura si pensava a una sfida diretta alle principali concorrenti per un piazzamento in Champions League, ed è Nico centrica. Se gira Gonzalez ci si può divertire e anche parecchio, altrimenti sono guai seri. Oltre il miglior calciatore per distacco presente in rosa infatti c'è poco o altro per risolvere partite come quella con il Viktoria Plzen, giusto per fare un esempio recente, dove serve il guizzo fuori dall'ordinario da parte di un giocatore in grado – per l'appunto – di andare oltre. A dir la verità ci sarebbe, ed è Lucas Beltran. L'argentino però va aspettato, il primo anno a Firenze serve da apprendistato. Il valore reale lo si vedrà nel secondo. Due, purtroppo per Vincenzo Italiano, le costanti: le punte fanno una faticaccia clamorosa a fare gol; dagli altri esterni si ricava poco o nulla. Tutte note che i dirigenti dovranno ricordarsi nel momento in cui durante la sessione estiva di mercato si metteranno a lavoro per costruire la versione 2024-2025. A prescindere da chi sarà l'allenatore infatti, i correttivi che sono stati ignorati in passato non sono più derogabili. Nonostante i suoi limiti comunque la Fiorentina è lì a giocarsi due trofei, Conference League e Coppa Italia. Iniziare a concentrarsi soprattutto sul ritorno con il Viktoria Plzen e quello in semifinale di Coppa Italia con l'Atalanta sarebbe opportuno, senza perdere di vista il campionato. Almeno per un paio di giornate. Il 7° posto è distante al momento 6 punti, potrebbe avere un certo peso nelle prossime settimane e non è impossibile da raggiungere. A patto di vincere (e possibilmente convincere) contro il Genoa di Alberto Gilardino.

Largo ai giovani L'ex attaccante diventato ora un brillante allenatore è uno di quei nomi finito nella short list della dirigenza chiamata a scegliere il sostituto di Vincenzo Italiano. In effetti Gila il suo lo sta facendo, e anche parecchio bene. Da subentrante ad interim in B si è prima guadagnato la fiducia della società e della squadra, poi centrato da esordiente nella categoria la promozione diretta in Serie A senza passare per i play off. In questo campionato sta confermando quanto di buono si è detto sul suo conto. Tanto che il Genoa tratta per il suo prolungamento. Gilardino piace, ma in cima alle preferenze resiste al momento Raffaele Palladino. In effetti l'allenatore del Monza ha qualcosa in più. Rispetto a Gila, e pure ad Alberto Aquilani che pure stuzzica in qualche modo la fantasia della società. Anzitutto un anno di A in più sulle spalle, successivamente la capacità di interpretare due moduli differenti (3-4-2-1 o 4-2-3-1) e quella spregiudicatezza in più nel giocarsi le partite. La partita per la scelta del sostituto di Italiano chiaramente è ancora aperta, e non potrebbe essere altrimenti. Ma di certo ad oggi l'intenzione della proprietà è quella di affidarsi a un allenatore giovane per aprire un ciclo.