Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / News
PETRACHI, Ecco perché è finita con la Roma. Ora...TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 2 dicembre 2020, 11:15News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

PETRACHI, Ecco perché è finita con la Roma. Ora...

L'ormai ex direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi sul canale YouTube di Stefano Borghi ha parlato del perché ha dovuto lasciare i giallorossi e ha parlato di come intende il suo ruolo: "Nella mia primissima esperienza con il Pisa avevo contatto diretto con il presidente e non c'erano mezze figure. Così al Torino, dove ho interagito solo con Cairo. Nel calcio sono le mezze figure che creano problemi e che distorcono i concetti: più si è diretti e meglio è. Ora mi sento un leone in gabbia perché mi è stata tolta la la possibilità di poter fare qualcosa di importante, cioè continuare nel progetto di giugno scorso. Un'operazione come quella di Pedro, per dire, l'ha portata avanti il sottoscritto. Ero nella condizione di creare qualcosa, c’è tanta amarezza. Ho scelto Roma per la piazza e subito si è creata empatia con la gente. L’obiettivo condiviso con il presidente era di ringiovanire la squadra, far rendere chi non aveva reso in passato e prendere giovani talenti.

Due esempi sono Ibanez e Villar, li ho presi perché pensavo che potevano diventare dei titolari. Ho preso dei giocatori funzionali come Smalling, Mkhitaryan o Pedro. Lo avevamo già fermato insieme a Fonseca, con il quale ho tuttora un ottimo rapporto. Credo che abbia apprezzato il mio modo di lavorare, ad esempio sulla difesa a tre ci siamo confrontati spesso, però la decisione finale è stata sua ed è stato giusto così.. Mi piacerebbe un presidente che capisce di calcio come Percassi, più costruttivo e più esigente proprio perché è un uomo di campo. Amo un calcio offensivo, dove a prescindere dall’avversario imponi il tuo gioco e per questo dico sempre di diffidare quando vedi squadre dove il portiere non sa che fare. È l’indice che lì non c’è una grande idea di calcio. Per questo vorrei un tecnico che allena così, credo che stimolerebbe di più anche i suoi uomini".