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KOKORIN E MALCUIT, IL MERCATO POTREBBE ESSERE GIÀ CHIUSO: LA FIORENTINA RINVIA I GRANDI ACQUISTI IN ATTESA DI DECIDERE SU DS E ALLENATORE. VLAHOVIC AVVICINA IL RINNOVO, A TORINO INTANTO SARÀ UN’ALTRA BATTAGLIA
mercoledì 27 gennaio 2021, 11:04L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

KOKORIN E MALCUIT, IL MERCATO POTREBBE ESSERE GIÀ CHIUSO: LA FIORENTINA RINVIA I GRANDI ACQUISTI IN ATTESA DI DECIDERE SU DS E ALLENATORE. VLAHOVIC AVVICINA IL RINNOVO, A TORINO INTANTO SARÀ UN’ALTRA BATTAGLIA

Kokorin e Malcuit, mancano ancora alcuni giorni di trattative, per cui mai dire mai, ma se non accadranno cose al momento difficili da prevedere, il mercato in entrata della Fiorentina può considerarsi concluso. Papu Gomez (da ieri ufficiale al Siviglia), De Paul e Torreira sono sogni destinati a rimanere tali, con qualcuno di loro si tenterà di tornare alla carica a giugno, ma per il momento l’idea viola è rimanere così, in attesa di conoscere il destino dell’allenatore e quello del ds Pradè. Non è il massimo della vita, perché mettere le mani su un grande giocatore in più sarebbe stato un gran bel segnale per il futuro e un motivo di entusiasmo per la tifoseria, ma i tempi che corrono, con la morsa del covid e gli stadi desolatamente sbarrati, non inducono a pensare a colpi come fu Amrabat un anno fa. Come detto comunque, c’è tempo fino a lunedì per essere smentiti: aspettiamo e vediamo, magari salta fuori l’occasione dell’ultimo minuto…

La vera notizia di mercato comunque è che per il rinnovo di Vlahovic, le nubi si stanno diradando. Il centravanti ieri è uscito allo scoperto (“A Firenze sto bene, il rinnovo? Perché no”) e pare proprio pronto a porre la sua firma sulla proposta viola. Certo, prima del sì occorrerà accontentare i suoi pretenziosi procuratori (a Commisso questo rinnovo costerà un bel po’), ma come detto si va verso un prolungamento almeno fino al 2025, con soddisfazione reciproca e buona pace delle tante pretendenti. Decisiva come detto la volontà del ragazzo, ma anche la fiducia incondizionata che la società e lo stesso Prandelli gli hanno dato anche quando i gol non arrivavano. Dusan dunque è il presente e il futuro viola, più avanti si vedrà se la sua crescita andrà di pari passo a quella della squadra, se le ambizioni continueranno a coincidere o se invece arriverà il momento dei saluti. Intanto però si va avanti insieme, sperando che i gol del rampante serbo, molto presto, possano servire per inseguire un traguardo ben diverso rispetto a una semplice salvezza. 

La partita col Crotone nel frattempo ha dato una bella scossa, anche perché la sconfitta del Parma e al pari del Toro, hanno allungato la classifica e messo la Fiorentina a sette punti di distanza dal terzultimo posto. Guai sentirsi fuori dalla battaglia, perché venerdì, proprio a Torino, ci aspetta un’altra partita bollente, ma di certo sono gli altri ad avere l’acqua alla gola. La sfida viola adesso è trovare continuità, se non di gioco almeno di risultati. In un mese ci saranno da affrontare i granata, poi Samp, Spezia e Udinese (con in mezzo l’Inter): uscire indenni da questa serie di scontri diretti, potrebbe diventare decisivo per mettere a posto la classifica e cominciare a programmare il futuro con un briciolo di serenità in più. Le cose da fare, non mancano: c’è da scegliere il destino di Pradè e quello di Prandelli, in attesa naturalmente di prendere una strada definitiva sullo stadio. Di sicuro, finché le acque viola non saranno più calme, Cesare non si schioderà dal 3-5-2. Più avanti invece potrebbe tornare ad osare, anche e soprattutto se il nuovo Zar viola, Sasha Kokorin, dimostrerà coi fatti di poter essere un vero valore aggiunto della squadra.

Se lo svelto ma arrugginito Malcuit, in prestito secco dal Napoli, è un’operazione di contorno, il russo è l’azzardo che stuzzica. Koko infatti ha talento, è una seconda punta che usa bene dribbling e fisico e che arriva qui consapevole di essere davanti all’ultima possibilità della carriera. Nei ultimi tre anni in campo ha combinato ben poco e avrà bisogno di togliersi la polvere di dosso e quella scomoda etichetta di bad boy. La differenza, come sempre in questi casi, la farà la testa: se davvero il passato è passato e se il ribelle Sasha avrà messo la testa a posto, la Fiorentina potrebbe vincere la sua scommessa e (a buon mercato) si ritroverebbe in casa il sostituto di Ribery e un partner ideale di Vlahovic. Venerdì probabilmente non potrà sedere neppure in panchina causa problemi di transfer, ma il campionato è ancora lungo. E il 91 viola avrà tutto il tempo di sostituire le foto con le pistole che riempiono i social, con quelle dei gol.