
Due episodi non digeriti da Palladino: la contestazione col Bologna e il finale di Udine
Sulle sue colonne di oggi, il Corriere dello Sport ripercorre le tappe dell'addio di Raffaele Palladino alla Fiorentina, giunto nella mattinata di ieri con una telefonata da parte dell'allenatore. Esattamente ventuno giorni dopo l’annuncio dell’estensione del contratto fino al 2027, un anno in più oltre l’opzione, e soprattutto a meno di ventiquattro ore dalla conferenza stampa di fine stagione andata in scena nel tardo pomeriggio di martedì al Viola Park. Qualcosa di inaspettato, considerando che era stato fissato un nuovo appuntamento per martedì 3 giugno con la dirigenza per entrare nei dettagli della prossima stagione, e le motivazioni alla base dell’improvviso dietro front: la telefonata che sconquassa il Viola Park è di Palladino a Ferrari (e a ieri sera, viceversa, non fatta a Commisso). "Mi dimetto", due parole per una frattura impensabile, anche se di qua (l’entourage) e di là (la società) si proverà a ricomporla senza esito nelle ore subito seguenti. Palladino racconta al direttore generale di non sopportare più la pressione di Firenze, ma soprattutto Palladino nella ricostruzione che filtra dal Viola Park trasmette l’amarezza di non essere mai stato supportato dalla piazza e piuttosto sopportato e discusso per non essere considerato un vincente. Con due episodi su tutti sottolineati nel colloquio a dare forza evidentemente alla scelta fatta: la contestazione subìta durante la partita contro il Bologna (fatta anche al direttore sportivo Pradè e in misura differente alla società) e il mancato saluto trasformatosi invece in invettive l’altra domenica scorsa, al termine di Udinese-Fiorentina sotto il settore che ospitava i tifosi viola. Palladino ha ritenuto non ci fosse più un clima idoneo per ricominciare la stagione.
Una serie di accadimenti che hanno lasciato sbigottiti tutti, in particolare Rocco Commisso, rimasto in un misto di delusione e fastidio non appena il fuso orario ha permesso di informare il numero uno del club dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. La cronaca spicciola e fedele di un incredibile 28 maggio 2025 è questa, a cui va sempre messo il punto alla fine: la Fiorentina aspetta la comunicazione ufficiale e scritta per separarsi da Palladino.







