
Pioli in corsa per la Nazionale, la Fiorentina studia le (tre) alternative
La fortuna è cieca, ma se c'è di mezzo la Fiorentina la sfortuna non solo ci vede benissimo, ma praticamente va a botta sicura. Mentre comincia a imperversare l'estate in casa viola pure la Nazionale si mette di mezzo, il 3-0 rimediato in Norvegia stravolge il mondo Azzurro e avvia la successione di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Italia. Due i nomi in pole per la sua sostituzione, Claudio Ranieri e manco a farlo apposta quello Stefano Pioli con il quale la Fiorentina dialoga da giorni.
Le riflessioni di Sir Claudio e la voglia di tornare di Stefano
I profili ricercati si portano dietro un buon bagaglio di esperienza, com'è giusto che sia, logico che il primo nome sia stato quello del tecnico capitolino reduce da una grande annata in giallorosso e oggi nei quadri del club tanto da convincere Gasperini ad accettare la guida tecnica della prossima stagione. Insomma Ranieri, che già aveva manifestato la volontà di fermarsi, è una prima scelta per la Federazione, si tratta di capire che tipo di risposta potrebbe fornire per calcolarne tutte le conseguenze del caso. Perché in seconda fila c'è inevitabilmente Pioli, fino a poco tempo fa solo in attesa di potersi svincolare dall'Al Nassr, in Arabia Saudita, per tornare a Firenze.
Tre nomi in alternativa a Pioli
In uno scenario del genere è difficile prevedere sviluppi, le scelte di uno si legano alle mosse dell'altro, di certo la Fiorentina rischia di rimanere beffata. Così mentre Pioli mantiene il massimo riserbo sull'intera vicenda tornano in pista le alternative del caso, che non includono più Vieira o Vanoli (il primo resterà al Genoa, il secondo è indirizzato verso Parma), ma che coinvolgono i vari Tedesco, Farioli e pure Thiago Motta. Un tris di nomi cui potrebbero aggiungersene altri, a meno che Pioli non rompa gli indugi e scelga comunque quell'ipotesi viola che già aveva idealmente abbracciato dopo i primi contatti.
La ripartenza più delicata dell'era Commisso
Insomma la Fiorentina rischia seriamente di dover ripartire da capo nella ricerca a un nuovo allenatore, e stavolta nemmeno per responsabilità proprie. Un imprevisto da gestire in quella che pare essere la ripartenza più delicata dell'era Commisso, o come minimo la più importante visto l'imminente traguardo del centenario del club da onorare. A una decina di giorni dalle prime risposte da fornire, quelle sui riscatti di Gudmundsson e Cataldi, Pradè e Goretti sono alle prese con scenari in divenire e in attesa di notizie da casa Italia, il cui inserimento sulla pista Pioli si fa ogni ora più realistico.







