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tmw / fiorentina / L'editoriale
La moneta ha preso il posto della palla quale attrezzo fondamentale del calcioTUTTO mercato WEB
ieri alle 11:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

La moneta ha preso il posto della palla quale attrezzo fondamentale del calcio

Iniziamo inusualmente dalla nazionale che rimedia una figuraccia con la Norvegia, Gravina, attaccato alla seggiola come una cozza allo scoglio, esonera Spalletti (che rimane in panchina giusto per l’ultima vittoria con la Moldavia) e per tutta Italia risuona unanime il nome di Ranieri, ma il navigato uomo di calcio declina la chiamata azzurra in nome del suo impegno con la Roma, e si torna a fare con forza il nome di Pioli, tecnico sotto contratto in Arabia Saudita, ma già promesso sposo alla Fiorentina. Un potenziale guaio, scongiurato dal fatto che la federazione pare fortunatamente voler percorrere altre strade (Gattuso?) e che Pioli torna molto volentieri dove è già stato sia da calciatore che da allenatore. Tornare a casa farà bene a lui e farà bene al club viola.

La differenza tra C.t. e allenatore di club
Ma partiamo dal nocciolo del fatto: la nazionale azzurra fa male, rischia di vedere in tv l’ennesimo mondiale e parte il "dagli all’untore" verso l’allenatore, è il solito giochino del calcio, ma in federazione non si domandano se sia ancora o meno il caso di perpetuare questo strano uso di rivolgersi sempre a risorse esterne, a tecnici di club e non puntare invece, come si faceva un tempo, su tecnici federali formatisi a lungo sulle panchine da selezionatori delle squadre giovanili azzurre? Infatti il mestiere di ct è ben diverso da quello del classico allenatore di club, il commissario tecnico è un selezionatore, un dirigente insomma e non, o non solo, un allenatore che lavora sul campo. Non a caso un ct  ha raramente il tempo di lavorare sul campo con chi ha scelto, il ct deve seguire da lontano il lavoro che svolgono i calciatori nei singoli club e in contatto anche coi loro allenatori, scegliere il meglio che propongono i campionati, oggi invece quel ruolo così specifico è stato stravolto, anche da ciò derivano i fallimenti in serie della nazionale, oltre che dai mali endemici del calcio italiano.

Purtroppo molto è cambiato in peggio anche nelle società di calcio negli ultimi anni, la Fiorentina ne è un esempio tristemente plastico: nei club ci sono sempre meno veri uomini di calcio, al massimo c’è gente che ne capisce di azienda, un modo meno crudo per dire che c’è gente che ne capisce di quattrini.



Del resto il denaro è diventato mezzo e fine d’ogni cosa nel calcio.Per dirla come il grande scrittore George Orwell, genuflessi cadiam dinanzi a Lui, al Signor d’ogni cosa, al dio Quattrino. Anzi potremmo quasi dire che l’attrezzo fondamentale dell’ex sport che fu il calcio, non è più la palla, ma la moneta, anche per questo gli allenatori fin dalle giovanili non hanno più lo scopo di formare e far venire fuori i giovani calciatori, ma li usano imponendo loro tattiche cervellotiche e ansie di vittoria che uccidono il divertimento dei bimbi per emergere loro allenatori e dare impulso alla loro carriera.

La frontiera del calciomercato
E anche il calcio dei grandi, quello delle serie maggiori, è in mano ormai ai procuratori che come ben spiega il loro nome hanno il compito di procurare ai loro assistiti, e a loro stessi, un maggiore giro d’affari. E allo scopo di ottenerlo, anche loro, i procuratori, hanno subito una evoluzione genetica: da super intenditori girovaghi del calcio, adesso si sono trasformati in imprenditori esperti di algoritmi finanziari e ormai vanno dinanzi ai presidenti di club con l’ipad in mano e propongono a cifra forfettaria 3 o 4 giocatori: "ti servono un terzino, un mediano e una punta? Eccoti tizio caio e sempronio a 17 milioni complessivi pagabili in tre esercizi e in due valute diverse", forse non siamo ancora arrivati a metterci per sopramercato l’ incentivo di due salami, un prosciutto e un fiasco di vino, ma la frontiera del calciomercato è in continuo spostamento e mai dire mai nel prossimo futuro. Miracoli del dio Quattrino.Che poi in un mondo siffatto a taluni pare matto perso quell’ispirato Silvio Baldini che ottenuta la promozione in B col suo Pescara spiazza tutti i cronisti dicendo che non gliene frega nulla del risultato e magnifica invece la città adriatica dove è contento anche chi è povero e critica l’ipocrita mondo del calcio coi suoi lestofanti. Resta da capire se sia matto lui o siamo matti noi che continuiamo a stare senza fiatare nel mondo dei lestofanti di cui parla Baldini.

La questione Pioli e i mancati riscatti
Chiudendo sulla Fiorentina: sul tavolo dell’attualità non potrebbe non dominare la questione Pioli (che però arriverà solo a luglio), ma si parla molto anche di chi tenere del gruppone di rientro per mancati riscatti. Si parla di Biraghi, con l'ex capitano il quale potrebbe rimanere non già da titolare perché i viola per fortuna sono ampiamente coperti nel ruolo, ma come uomo spogliatoio esempio di identità. In ogni caso qualcuno la Fiorentina dovrà pur inserire nella rosa dell’anno prossimo qualcuno degli esuberi in rientro, rinunciare a tutti sarebbe anti economico. E come vedete non potevamo non finire parlando di quattrini. Per aver ragione dei lestofanti e tornare all’essenza del calcio, occorrerebbe invece far propria la massima della bellissima attrice Marilyn Monroe: io non sono interessata ai soldi, io voglio solo essere meravigliosa.