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Italia, a che punto siamo: Gattuso CT, a Prandelli il ruolo che poteva essere di Ranieri dal 2026

Italia, a che punto siamo: Gattuso CT, a Prandelli il ruolo che poteva essere di Ranieri dal 2026TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
ieri alle 08:02Serie A
di Raimondo De Magistris

Sono lontani i tempi in cui Gabriele Gravina si presentava nella tenuta di Montaione per trattare in prima persona con Luciano Spalletti pochi giorni dopo il passo indietro di Roberto Mancini per accettare la faraonica offerta araba. Quell'accordo, l'ex commissario tecnico nella sua recente autobiografia l'ha raccontato così "Mio figlio Samuele si apparta con l’avvocato Viglione per definire la bozza del contratto, nel frattempo, io e Gravina ce ne andiamo per i campi come due vecchi amici a parlare del più e del meno. Lui, prima di allontanarsi, si limita a dire al suo avvocato: 'Vedi di completare la scrittura per quando saremo tornati…'. Faccio conoscere al presidente la mia Diana. [...] Al nostro ritorno dalla passeggiata nei campi, siamo tre amici, due uomini e un cane. E il contratto è pronto per le firme".

Quasi due anni dopo è tutto diverso. I contatti, direttamente da Roma, li sta portando avanti Gianluigi Buffon. Due giorni fa come ieri, è stato l'ex portiere della Nazionale insieme all'avvocato Viglione a confrontarsi con Gattuso e poi a relazionare il presidente della FIGC. Buffon è oggi molto più di un capodelegazione, è il Direttore Sportivo dell'Italia. Gravina dopo il passo indietro di Claudio Ranieri quando tutto sembrava apparecchiato vuole entrare in scena solo quando è certo che stavolta, per davvero, non ci saranno intoppi fino alla firma di un contratto valido fino alla prossima estate con rinnovo solo in caso di raggiungimento dell'obiettivo (superfluo dire quale...). Nel frattempo però lavora a un nuovo 'Gruppo Azzurro' che andrà ad arricchire lo staff del nuovo commissario tecnico, ma anche ad aggiungere un ulteriore tassello in quel di Coverciano.

Ricordate lunedì sera? Prima della partita contro la Moldova emerse che non solo Gravina aveva offerto a Claudio Ranieri il ruolo di commissario tecnico, ma che al tecnico di Testaccio era stato proposto anche un ruolo da Direttore Tecnico in quel di Coverciano. Un ruolo che adesso in questo nuovo scenario meno incentrato su un'unica figura è stato offerto a un ex commissario tecnico. A quel Cesare Prandelli che oltre quattromila giorni fa guidò la Nazionale nell'ultima gara in un Mondiale: era il 2014, tempi lontanissimi. Prandelli sarà un coordinatore, il suo ruolo non andrà a sovrapporsi a quello di Maurizio Viscidi.

Chi invece nello staff di Gennaro Gattuso? Ci sarà il suo vice, ovviamente. Il fedelissimo Gigi Riccio. Ma ci saranno anche altri simboli di una Nazionale che è stata non troppi anni fa. L'idea della Federazione è quella di inserire figure che da non troppi anni hanno lasciato il calcio giocato, che possano rappresentare un modello vivo, concreto, per chi oggi scende in campo. Leonardo Bonucci in questo senso è profilo ideale: è stato uno dei grandi leader dell'Europeo vinto nel 2021 e poi è già nel giro federale. Fa parte (meglio dire, faceva parte) dello staff dell'Under 20 di quel Bernardo Corradi che nelle ultime ore ha accettato di lavorare con Allegri al Milan. C'è poi Andrea Barzagli che da qualche anno sta cercando la sua strada da post calciatore, non senza qualche difficoltà. Doveva far parte del nuovo staff di Roberto Mancini a partire dall'estate 2023, quello staff messo in piedi qualche giorno prima del passo indietro del Mancio.

Bonucci, Barzagli e poi chissà. Il 'Gruppo Azzurro' è in costruzione. Figure come Daniele De Rossi, Andrea Pirlo o Fabio Cannavaro non sono coinvolgibili in questo ragionamento perché già troppo allenatori. Erano alternative a un Gattuso che però dopo il passo indietro di Ranieri è subito balzato in cima ai pensieri della FIGC. Con buon pace anche della pista straniera, tra chi invocava José Mourinho e chi, più concretamente, anche in queste ore ragiona sul nome di Rafa Benitez.

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