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Kean tra Arabia, Milan e United, ma la Fiorentina non è in secondo piano. E dipenderà da luiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 20:00Copertina
di Ludovico Mauro
per Firenzeviola.it

Kean tra Arabia, Milan e United, ma la Fiorentina non è in secondo piano. E dipenderà da lui

La certezza di Firenze, la (milionaria) tentazione saudita e la corte di Milan e Manchester United. C’è tutto questo davanti a Moise Kean, il cui futuro sarà argomento di dibattito ancora a lungo negli ambienti vicini alla Fiorentina. Il centravanti che si è rilanciato quest’anno con Raffaele Palladino terrà i tifosi col fiato sospeso per buona parte dell’estate, in attesa di capire che ne sarà del suo destino da cui dipende, inevitabilmente, anche il mercato del club di Commisso.

L’Arabia e l’occhiolino dei soldi
Senza dubbio, se si dovesse parlare di guadagno, la proposta in arrivo dal Medio Oriente sarebbe quella più golosa. Da giorni, infatti, l’Al Qadsiah ha fatto intendere di esser pronto a pagare la clausola da 52 milioni presente sul contratto del classe 2000, a cui andrà a offrire un ingaggio da 15 milioni a stagione. Ipotesi che sta facendo riflettere il calciatore, conscio però anche del fatto che l’amore e lo smalto ritrovato a Firenze sono elementi che non possono passare inosservati.

Milan e Man. United in coda
Ad oggi quella della Saudi Pro League è la principale offerta che si accinge ad arrivare sulle scrivanie del Viola Park e dell’entourage di Kean, appetito però, in seconda battuta, anche da altri - e decisamente più illustri - club. È il caso di Milan e Manchester United, che si sono mosse per chiedere informazioni sul conto dell’ex Juve. Si tratta al momento di soli interessi, aspettando di capire se sfoceranno in qualcosa di più concreto. Perché è vero che i rossoneri hanno investito molti soldi a gennaio su Gimenez dal Feyenoord, ma è altrettanto da considerare che Massimiliano Allegri, neo tecnico del Diavolo, è da sempre estimatore del centravanti viola, nonché lo stesso che ha lanciato proprio Kean sia in Serie A che in Champions League alla tenera età di 16 anni. Più facile ancora il ragionamento dei Red Devils, ai quali l’apporto di gol di Hojlund e Zirkzee è stato troppo basso per tornare ai grandi risultati della loro storia.

Firenze e l’anno del rilancio
E poi c’è la Fiorentina, mai in secondo piano (almeno finora) nella testa del giocatore. Impossibile mettere da parte il feeling sbocciato nel corso dell’ultima stagione con la piazza, dalla quale Kean si è fatto adorare e idolatrare a suon di gol, ben 25 - dopo un’annata, la precedente, che lo aveva visto chiudere a secco di reti -. In viola è il titolare indiscusso, la certezza di tifosi e compagni di squadra ma anche la certezza di sé stesso, sapendo che la permanenza gli garantirebbe di avere a disposizione tutto quel che serve per restare la punta di riferimento della Nazionale. Quindi spazio e fiducia (quell’ingrediente che è stato spesso sottolineato nel parlare della sua carriera). La decisione, però, al netto di ogni tipo di discorso, come rimarcava il ds Pradè poche settimane fa dopo aver manifestato pubblicamente l’intento del club di tenerlo, spetta a lui.