
L'esempio di Retegui come monito: Kean ha la strada spianata per la nove azzurra
È notizia delle ultime ore, chiacchierata e commentata a iosa. Mateo Retegui lascia la Serie A. Lo fa per 70 milioni che finiranno nelle casse dell'Atalanta. 20 (all'anno) se li prenderà invece lui per diventare il nuovo centravanti dell'Al-Qadsiah. Una scelta 'di vita', o di portafoglio, discutibile ma fino a un certo punto. Perché quelle son cifre che cambiano le vite, intese come quelle di genitori, figli nipoti e così via fino a non sappiamo che grado di progenie. Una scelta che implica una perdita, almeno in teoria: è quella azzurra. Perché il nuovo Ct Rino Gattuso certo prenderà questa fuga Araba come una scelta anche professionale, che implicherà (quasi sicuramente) l'esclusione dalle prossime convocazione per quello che in otto delle ultime dieci gare è stato l'attaccante principe della Nazionale Italiana.
Di riflesso, la decisione di Retegui di dire sì ai milioni arabi influenza anche tutto ciò che orbita attorno a Moise Kean: perché nemmeno l'opulenza dell'Al-Qadsiah può contemplare un doppio colpo del genere nello stesso ruolo; e quindi l'arrivo del Chapita esclude il proseguo della trattativa per KMB, che però è finito nel mirino di un altro club di Saudi Pro League. Si tratta dell'Al-Hilal, società se possibile con ancora più potenza di fuoco a livello economico (se si pensa gli ultimi ingressi dall'Italia, il tecnico Simone Inzaghi e l'ormai ex Milan Theo Hernandez). Al-Hilal che guarda soprattutto in Serie A e punta il centravanti della Fiorentina (qui i dettagli).
Che potrebbe essere influenzato dall'affare Retegui anche per un altro risvolto. Col fatto che l'italo-argentino si è di fatto auto-escluso dalla corsa alla nove azzurra, Kean rimane di fatto il grande favorito per essere il principale terminale offensivo nella nuova Italia di Gattuso. Il ragazzo, che in questo momento è ancora in vacanza negli Stati Uniti, punta a tornarci anche il prossimo anno negli States, ma non più in flip flop e catene d'oro, bensì vestito d'azzurro, per il Mondiale che verrà. Un suo trasferimento in Arabia depennerebbe anche lui dalla lista di Gattuso. E direbbe molto, forse più di tante frasi fatte masticate in questi anni, della condizione del calcio italiano, che perderebbe così non solo i due attaccanti principali della Nazionale ma anche il capocannoniere e vice-capocannoniere della scorsa Serie A. E quindi, pensaci bene Moise, l'azzurro adesso è ancora più vicino.








