
Dove eravamo rimasti? La 'giovane speranza' torna, in nome di Astori. Lezzerini a Firenze, otto anni dopo
Ve lo ricordate com'era il mondo quando avete sentito per la prima volta il nome di Luca Lezzerini? Vi aiutiamo: Silvio Berlusconi si stava per dimettere da Presidente del Consiglio, Harry Potter usciva al cinema col suo ultimo capitolo (I doni della morte 2), Matteo Renzi era il sindaco di Firenze e Lamine Yamal aveva 4 anni. Era il 2011, c'era ancora Mtv e su quel canale di cui ormai è rimasto un ricordo andava in onda 'Calciatori giovani speranze', una sorta di evoluzione darwiniana di 'Campioni, il sogno', a metà tra un reality sul calcio e un docufilm sulla vita di adolescenti. Si parlava in quel caso della Primavera della Fiorentina, in cui spiccava proprio lui, Luca Lezzerini.
Diventa quindi plausibile che qualcuno, come riflesso incondizionato, possa associare il portierone classe '95 ai LMFAO, Pitbull o Bruno Mars. Salto in avanti di 14 anni. Rieccolo, Luca Lezzerini. Non più sbarbato e adolescente, ma un uomo fatto e finito. Le 'speranze' al tempo giovani si son trasformate, la traiettoria che sembrava quella di un talento destinato ai grandi palcoscenici è stata deviata. Lezzerini è diventato un portiere di tutto rispetto, ma di categoria, la Serie B. In cadetteria ha messo insieme quasi 200 partite, mentre in A non è arrivato in doppia cifra (9, 3 con la Fiorentina di Paulo Sousa, 6 col Venezia). Non è il caso di scomodare Venditti, almeno stavolta, citando gli amori che fanno giri immensi e ritornano. Quello di Lezzerini-Fiorentina parte due è un secondo matrimonio di convenienza: lui si è ritrovato senza squadra dopo il fallimento del Brescia, lei (la Viola) aveva bisogno di un terzo portiere per liberare Christensen, magari un profilo utile anche per le liste Uefa. Così si son trovati in poco tempo, un'occasione ghiotta per entrambi. C'è però anche un po' di sentimento dietro questo affare secondario di mercato. Con 'I'Lezze', come veniva chiamato a Firenze, la Fiorentina acquista però anche un altro fiorentino più o meno doc. Non di origine, visto che è nato a Roma, ma di pedigree, con diciotto anni passati tra giovanili e prima squadra. Ai tempi c'erano i Campini, adesso il Viola Park, sintomo del passaggio inesorabile del tempo. Il tempo, al classe '95, lo ha cambiato, non solo per le famose 'speranze' di gloria.
A Firenze c'è stato fino al 2017. Qui ha conosciuto un modo di vivere da asceta 2.0, abbracciando la cultura Straight edge - uno stile di vita che prevede l'astinenza dal consumo di tabacco, alcool e droghe e in generale gli eccessi in tutte le sue forme-. Questa città lo ha cambiato, anche nelle esperienze umane: non solo le luci abbaglianti, a soli diciotto anni, del reality televisivo. Ma anche l'incontro con Davide Astori. Di lui Lezzerini conserva ancora un'immagine sul profilo Instagram. E per lui, a un anno dalla sua scomparsa, nel 2019, scrisse un pensiero semplice e puro: "Il tuo ricordo è indelebile dentro di me. Oggi pensandoti sorrido e penso a quanto sono stato fortunato nel conoscerti e averti vicino. Hai cambiato il mio modo di vivere e mai verrai dimenticato". Nel ricordo del capitano che fu, assieme a Stefano Pioli, uno che Astori ce l'ha tatuato. Luca Lezzerini è la dimostrazione che il tempo cambia tutto, o quasi, ma che spesso ti riporta nel posto giusto per te.







