
Attendere prego: un ko indolore per una Viola che potrà essere valutata solo più avanti
Una sconfitta che pesa poco ma dice molto. Il 2-0 con cui la Fiorentina è uscita dal King Power Stadium contro il Leicester - primo dei tre test che la Viola affronterà in Inghilterra - ha offerto non troppe indicazioni di sostanza a Stefano Pioli, chiamato a plasmare una squadra ancora in evidente fase di costruzione. Il risultato finale ha premiato un Leicester decisamente più avanti nella preparazione e pronto a scendere in campo tra pochi giorni in Championship: la differenza di condizione atletica si è vista, ma la Viola ha comunque mostrato (per quanto pochi...) spunti interessanti, pur con una formazione sperimentale.
Frecce imprendibili
Pioli ha scelto di ruotare diversi uomini in vista del secondo test imminente contro il Nottingham Forest, optando per un undici iniziale rivoluzionato. Il Leicester, al contrario, ha giocato con la formazione titolare, unendo intensità e idee chiare e sfruttando l’ottima giornata degli esterni Mavididi e Fatawu. Ed è proprio in quel frangente che gli inglesi hanno colpito due volte, approfittando anche di un errore in uscita di Parisi — da cui è nato l’1-0 di Ayew, con deviazione di Marí — e di una giocata di classe di Fatawu, autore del raddoppio con un gran tiro a giro. La Fiorentina ha faticato a trovare ritmo nella prima frazione, soprattutto nella costruzione, affidata al tandem inedito Bianco-Sabiri, e con un reparto offensivo poco supportato, in cui Beltran ha provato a fare da riferimento centrale senza ricevere palloni puliti da Fazzini e Richardson: la sensazione è che, al netto della sempre più probabile partenza dell'argentino con destinazione Flamengo, la soluzione del Vikingo prima punta non sia più ripetibile.
Pallidi segnali
Nella ripresa, per certi aspetti, il volto della squadra è cambiato grazie anche alla scelta di Pioli di inserire progressivamente tutti i titolari: Fagioli, Kean, Dzeko, Gudmundsson, Dodo e Gosens hanno infatti dato nuova energia e profondità al gioco. Nonostante il risultato sia rimasto invariato — anche a causa di un rigore evidente per fallo di mano di Okoli non concesso — la Fiorentina ha chiuso in crescendo. Dodo ha mostrato brillantezza sulla fascia destra, Martinelli si è distinto con un paio di interventi sicuri e l’assetto offensivo ha iniziato a creare più spazi. Il bilancio, dunque, resta in sospeso per ciò che era chiamato a verificare Pioli: il Leicester ha vinto perché semplicemente più pronto, ma la Fiorentina ha iniziato a dare pallidi segnali. Le indicazioni più significative, in ogni caso, arriveranno solo nei prossimi test.







